Theresa May: chi è la donna premier del Regno Unito
Theresa May, 59 anni, s'insedia a Downing Street: da mercoledì 13 luglio è lei il premier britannico. La seconda donna nella storia del Regno Unito dopo Margaret Thatcher.
"Mi chiamo Theresa May e sono la persona migliore per fare il premier della Gran Bretagna" aveva annunciato all’indomani delle dimissioni di David Cameron la donna che dal 2010 ricopriva la carica di Ministro dell’Interno. Non un'ombra di dubbio, non un'incrinatura nella voce. D’altra parte c’era da aspettarselo che l’avrebbe spuntata: aveva appena 12 anni quando ha iniziato a sognare il numero 10 di Downing Street, l’indirizzo del Primo Ministro del Regno Unito. Da mercoledì 13 luglio, a 59 anni, è lei il nuovo inquilino all’indomani di quella Brexit che aveva (tiepidamente) scongiurato.
Le origini e il successo di Theresa May
Corporatura esile, stile impeccabile, profilo aquilino e sguardo d’acciaio, Theresa è nata nella città costiera di Eastbourne sotto il segno del Toro da genitori protestanti e cresciuta a pane e diritti. Un nonno sergente maggiore dell'esercito e una laurea in geografia ad Oxford, Theresa ha sempre camminato a passi lunghi e ben distesi, senza farsi distrarre da grilli per la testa. Neppure quando, come ha ricordato in una recente intervista rilasciata al Daily Mail, ha presentato da studentessa qual era, la mozione Il sesso è fantastico ma il successo è meglio. E tanto meno ora, che il successo è arrivato: "Non sono una che fa gli show - ha dichiarato di recente -, non faccio pettegolezzi, non vado a bere ai bar del Parlamento. Faccio il mio lavoro". E porto a casa i risultati, nonostante i colpi bassi, vien da aggiungere.
La (triste) polemica sui figli
Come quello che le ha sferrato nell'ultimo week end di bagarre Andrea Leadsom, la collega in corsa per la guida dei conservatori che si è ritirata dalla battaglia l’11 luglio, con tanto di scuse. “Onestamente - aveva dichiarato attirando su di sé una marea di critiche feroci -, sento che essere mamma significa avere un investimento vero, tangibile, sul futuro del Paese. Lei (Theresa May, ndr) probabilmente ha nipoti o altro, ma io ho dei figli, e loro avranno dei figli che saranno direttamente coinvolti in quello che succederà”.
Peccato che Theresa sia una madre mancata per sfortuna, non per scelta. Lei il marito Philip - l’uomo che Benazir Bhutto, la futura premier pakistana, le presentò 35 anni fa a un party di giovani Tories e con cui "c’è stata immediata attrazione" - ci hanno provato a lungo, in tutti i modi, per poi "scoprire con tristezza che non c’erano speranze". Prima dell’acida frecciatina della collega, Theresa aveva confessato senza pudore al Daily tutto lo sgomento provato ai tempi: "Siamo stati entrambi colpiti dalla situazione, ma l’abbiamo accettata. Ci sono tante coppie in una posizione simile".
Theresa e le sfide
Così come senza vergogna, dalla sua casa nel tranquillo (e vip) Sonning-on-Thames, nel Berkshire - tra i vicini incrocia George Clooney e Amal, Jimmy Page il chitarrista dei Led Zeppelin e l’ex calciatore Glenn Hoddle - Theresa aveva confessato di avere il diabete di tipo 1, che dal 2012 la costringe a 4 iniezioni d’insulina al giorno. Incombenza che - tanto per cambiare - non la limita affatto: “Ci sono tante persone nel mondo degli affari che ne soffrono” ha detto e alla fine “diventa parte della routine della vita”.
Tra chi la paragona ad Angela Merkel - che non ha perso tempo incalzandola: "Il compito del nuovo primo ministro è di chiarire il rapporto che la Gran Bretagna vuole avere con l’Unione europea" - e chi in lei vede l’erede di Margaret Thatcher, Theresa sa che il lavoro è duro e tanto: nonostante abbia votato “Remain” al Referendum, è fiduciosa di poter risollevare le sorti della Gran Bretagna dopo la vittoria del “Leave”. Perché se come ripete ormai da settimane, "Brexit is Brexit", ora è il momento di capire come attuarla, questa Brexit.
Insomma, la Gran Bretagna che abbandona l’Europa si prepara ad avere il suo secondo premier donna della storia. "C’è nebbia sulla Manica: il continente è isolato", titolerebbe il Times di Londra se fossero gli anni Trenta del secolo scorso.