Papaya: l'elisir di giovinezza che insaporisce tutte le portate
Cruda, cotta, in insalata, con gli spaghetti, il pesce o il prosciutto: la papaya è il frutto tropicale "elisir di giovinezza" che dà un tocco esotico alle portate.
Anche nota come l’elisir dell’eterna giovinezza ma conosciuta nel mondo con (parecchi) nomi diversi, la papaya è il frutto che si mangia crudo, cotto o in insalata, che si beve nei succhi, che si frulla e di cui si consumano pure le foglie bollite e i semi essiccati e macinati. Originaria dell’America Centrale ma ormai diffusa ai quattro angoli del Pianeta, ha talmente tante proprietà benefiche che elencarle tutte diventerebbe noioso: perciò, complice il caldo alle porte, ecco alcuni modi per gustare al meglio il frutto succoso che fa anche bene alla salute.
Come scegliere la papaya
La papaya perfetta d’acquistare al banco frutta (e mangiare entro due giorni al massimo) ha la buccia arancione e una consistenza morbida: se è verde o gialla significa che è ancora acerba e quindi va lasciata maturare al buio e a temperatura ambiente, viceversa, se è scura significa che è troppo tardi e non è più fresca. Da sapere: una papaya arrivata a completa maturazione ha il maggior numero di antiossidanti. Per evitare di perdere l’attimo buono conservatela in frigo.
Come si mangia
Per un antipasto semplice ma decisamente più esotico, al posto del melone arrotolate nelle fettine di prosciutto crudo fettine di papaya. Per un pranzo estivo o una cena leggera: insalata di papaya, mozzarella, pomodorini e indivia condita con un intingolo a base di olio, limone, capperi e origano, un mix tanto sfizioso quanto nutriente. A proposito d’insalate, anche i semi essiccati sono perfetti per sostituire il pepe e dare croccantezza alle verdure, così come sono in grado di intenerire e insaporire le carni. Per un primo piatto originale ed esotico: tagliatelle al prosciutto crudo, pinoli e papaya, un abbinamento di dolce e salato capace di conquistare i palati più sofisticati. Per prepararlo è sufficiente tagliare a dadini il frutto e metterlo a soffriggere insieme agli altri ingredienti e qualche fogliolina di timo.
Per un secondo piatto dal gusto sudamericano: fettine di branzino crudo marinate per mezz’ora circa in frigo, nel succo di lime, e servite con fettine di papaya e una salsina a base di olio, peperoncino e zenzero e spolverizzate con un po’ di aneto, qualche seme di sesamo e tre spicchi di lime. Consumata come frutto, la papaya offre l’imbarazzo della scelta: ottima a dadini nelle macedonie, deliziosa insieme al gelato (soprattutto quello ai frutti di bosco) e prelibata in una più pretenziosa zuppa fresca con melone, essenza di vaniglia, limone, zucchero e porto. Servita in coppette a fine pasto lascerà i commensali a bocca aperta (ma non asciutta!).
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