Richard Gere a Che tempo che fa: si parla di Franny e Isis
Richard Gere ospite di Che tempo che fa per presentare il suo nuovo film Franny, in uscita nella sale italiane il 23 dicembre. Durante l'intervista grande spazio alla cronaca attuale dagli attacchi di Parigi ai migranti in Italia.
Richard Gere ospite a Che Tempo che fa, si siede sulla scrivania come Luciana Littizzetto per presentare il nuovo film Franny. Ma non solo. L’incontro con Fabio Fazio durante la puntata del 13 dicembre è di quelli all’insegna dei colpi di scena con molto spazio dedicato ai temi di attualità, prima di tutto il terrorismo dell’Isis a trenta giorni esatti dagli attacchi di Parigi.
Terrorismo sul quale Gere, amico intimo e di lunga data del Dalai Lama, ha un punto di vista tutto suo. “Dobbiamo fare una cosa difficile e che ci spaventa molto – ha esordito alla fine di una (lunga) giornata iniziata in una comunità tibetana in India - capire qual è il punto di vista dei 'cattivi', perché tutti nell'universo cerchiamo la felicità, ciascuno in modo diverso: alla fine anche i 'cattivi' si possono redimere". Un pensiero controcorrente maturato, però, con cognizione di causa facendo tesoro delle esperienze spirituali ma anche dei fatti di vita vissuti dopo il 2001.
"L'11 settembre – ha ricordato infatti - mi sono sentito fragilissimo, tutti eravamo come bimbi che si chiedevano chi sarebbe arrivato a salvarci, ma alla fine siamo noi stessi a doverci salvare con l'empatia e la compassione". Empatia e compassione che, secondo l’attore americano, sono le doti che più di tutte le altre accomunano Papa Francesco e il Dalai Lama. "Guardate la gioia in questi visi – ha invitato -, ho come la sensazione che abbiano molte cose in comune, perché loro vogliono la nostra felicità, non parlano per loro stessi: mi piacerebbe che si incontrassero".
Al di là dell’attualità, però, l’occasione era quella di parlare del suo nuovo lavoro cinematografico, la pellicola Franny che arriverà nelle sale italiane il 23 dicembre raccontando la storia di un uomo dalla vita complicata che cerca di costruirsi una famiglia occupandosi di un’orfana che, nel film, è Dakota Fanning. “È un momento in cui la gente cerca un posto dove stare al sicuro, una casa" ha concluso Gere riattaccandosi poi ancora alla cronaca di oggi per paragonare il desiderio di stabilità domestica che accomuna tutti al desiderio di ricominciare che è proprio dei migranti in arrivo in Italia.
Applausi, baci a Luciana Littizzetto e Richard Gere lascia lo studio di Rai Tre, lasciando a tutti qualcosa su cui riflettere. E un film da vedere.
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