Expo 2015: bilancio del successo dell'Esposizione Universale

Expo 2015 è giunto al termine con una splendida cerimonia di chiusura davanti alle autorità. Tra padiglioni scintillanti e visitatori da tutto il mondo, il bilancio premia i paesi uniti per dare a tutte le popolazioni un futuro migliore.

Expo 2015 è giunto al termine con la cerimonia di chiusura del 31 ottobre. Il bilancio, tra padiglioni e visitatori, è un successo per il mondo di domani.


Expo 2015 ha chiuso i battenti. Dopo sei mesi il bilancio del successo dell'Esposizione Universale si legge negli oltre 6 milioni di messaggi sui social media. I dati, diffusi da Blogmeter, l'intelligence italiana del mondo 2.0, si riferiscono al periodo dei primi dieci mesi di questo 2015, in cui i messaggi sulla manifestazione sono stati condivisi da più di 1,2 milioni di utenti.

La ragione del successo è presto detta: in un semestre l'Expo milanese ha accolto 21,5 milioni di visitatori e, per fare ciò, la città si è aperta al mondo intero (anche se il numero degli stranieri ammonta a circa 6 milioni e mezzo) riempiendo le sue strade di bandiere colorate ed eventi esclusivi.

I padiglioni e le tematiche di Expo 2015

Ma non solo di cifre vive la riuscita di Expo: basti pensare alla riflessione a cui ha portato il tema dell'esposizione, ben ripresa – in assoluto – dal padiglione della Corea che, con dei collaboratori pronti a farsi portavoce degli obiettivi del loro paese, ha cercato di dare al pubblico 3 risposte a 3 domande fondamentali: come si mangia, cosa si mangia e cosa possiamo fare per il futuro? Le risposte, rappresentate con bellissime opere d'arte e filmati, hanno portato alla luce verità che spesso fingiamo di non vedere: mangiamo male, mangiamo troppi cibi pronti, ma soprattutto mangiamo troppo o troppo poco. La soluzione secondo i coreani? Migliorare le tecniche di conservazione e fermentazione per migliorare la qualità del nostro cibo e puntare all'equilibrio per una corretta alimentazione.

Stesso tema affrontato con successo dalla Thailandia dove, da oltre 50 anni, il sovrano si occupa di agricoltura e sostenibilità, conquistando, così, il soprannome di “re dell'agricoltura”. E che dire della bellezza del padiglione francese, esempio di alimentazione sana ad equilibrata? La Francia, infatti, è uno dei paesi con il più basso tasso di obesità al mondo proprio perché punta ad alternare i cibi nel piatto, rigorosamente faits maison.

Il dopo Expo: la Carta di Milano

Il dopo Expo, così, si focalizza sulla Carta di Milano, il documento che mette nero su bianco le proposte dell'Italia sul tema della nutrizione. Chiunque può firmare questo patto mondiale. Non resta dunque che aver cura del cibo, non sprecarlo (così come con l'acqua), riciclare, promuovere l'educazione alimentare, essere parte attiva di un mondo sostenibile e tante altre buone maniere del vivere civile che potranno fare del mondo di domani un posto migliore per tutti. Grazie Expo!

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