Addio Livia: chi era la vedova di Giulio Andreotti
Livia Andreotti è stata la moglie del Divo fin dal 1945: lui l'aveva soprannominata la sua "marescialla". Donna schiva, ma di carattere, ha attraversato la Storia del Paese insieme al marito Giulio Andreotti.
Livia Danese e Giulio Andreotti si erano sposati nel 1945 e lei, accompagnando la carriera politica del marito, ha attraversato la Storia del Paese insieme a lui, fino alla morte del Divo, nel 2013. Livia Danese in Andreotti, che era ammalata da tempo, è venuta a mancare a 94 anni, ed è stata ricordata con un necrologio che ne ha descritto il ruolo, sulle pagine di Repubblica, firmato da Paolo Cirino Pomicino, uno dei più stretti collaboratori di Giulio Andreotti: “compagna discreta ed affettuosa di Giulio per una intera vita e guida operosa dei figli e dei nipoti”, ha scritto.
Ma chi era questa donna, poco conosciuta dai più, ma coprotagonista di decisioni essenziali e retroscena sussurrati? Di lei lo stesso Giulio, che la chiamava "la mia marescialla" per la rigida educazione impartita ai quattro figli, raccontava i malumori nell'affrontare i ruoli istituzionali del marito: “Quando ero ministro degli Esteri ed era costretta a seguirmi in qualche viaggio non era affatto contenta”. E, inaspettatamente, rivelava inconsueta docilità, nell'obbedirle: “In casa il bastone di comando lo tiene lei, anche per mia vigliaccheria”.
La coppia è stata al centro della vita politica del dopoguerra. Ma, tra luci e ombre, di certo il sodalizio non è mai mancato di originalità. Come raccontava lo stesso Giulio a Maurizio Costanzo, nel 1978, raccontando come avvenne la sua proposta di matrimonio: "Una cosa abbastanza buffa. Credo che raramente ci sia stata una dichiarazione di volontà matrimoniale fatta al cimitero. L'ho scelta proprio perché il collegamento con mia moglie era un mio compagno di scuola, che era mancato ed eravamo andati insieme a visitare la tomba".
A suggellare la proposta, raccontava, un anellino con un rubino e una pagnotta, altrettanto preziosa in tempo di guerra. Donna pratica, minuta, decisa e riservata: questo è quel che si sa della compagna di un protagonista della politica, cui si è affiancata però senza alcun protagonismo Ma, sicuramente, con una certa dose di forza d'animo. Perchè per accettare una proposta di matrimonio in un cimitero, serve tanto carattere. E coraggio.
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