Memoria corta? 5 cose da sapere (e ricordare)

Memoria a breve e lungo termine, termini da memorizzare, date da non dimenticare. Non esistono solo le tecniche di memorizzazione veloce. Grazie ai più recenti studi, ecco tanti trucchi poco noti per immagazzinare ricordi, senza fare errori, troppa fatica o sforzi inutili. 


La memoria sembra non avere più segreti per noi, invece ci sono molti trucchi, consigli e meccanismi che la scienza ci fornisce, per comprenderla meglio.


Nuovi studi rivelano come risvegliare e migliorare la memoria, ma anche come evitare di dimenticare dettagli importanti, come sbarazzarsi dei ricordi inutili e ricordarsi quel che serve.

1. Accendi la memoria

Non basta prestare attenzione. Per ricordare un fatto, un nome, un dettaglio, la memoria deve essere attivata. L'ha provato uno studio dell'Università della Pennsylvania. Ad un centinaio di pazienti è stato detto che sarebbero stati testati sulla posizione di alcune lettere all'interno di una lista che comprendeva anche dei numeri. Tutti hanno ricordato abbastanza bene dove fossero le lettere, mostrando una buona memoria visiva. Ma quando i ricercatori hanno chiesto loro quali fossero le lettere, molti avevano dimenticato l'informazione appena dopo averci prestato attenzione. In altre parole, per ricordare un evento o un fatto, dobbiamo anche essere consapevoli che quell'evento, fatto o dato ci servirà in futuro


2. La musica classica aiuta

Ascoltare la musica classica migliora l'attività di comprensione e memorizzazione, riducendo anche la neurodegenerazione. Uno studio dell'Università di Helsinki ha provato che questa tipologia di musica potenzia i geni responsabili di apprendimento e memoria, soprattutto in chi è allenato all'ascolto. Il lavoro è stato pubblicato su PeerJ: i ricercatori hanno chiesto a 48 partecipanti di ascoltare il concerto per violino n. 3 in sol maggiore KV 216 di Mozart: nei soggetti con più familiarità all'ascolto di questa musica hanno notato l'attivazione dei geni cerebrali coinvolti nella secrezione e nel trasporto della dopamina e nella neurotrasmissione sinaptica, fondamentali per l'apprendimento e la memoria. Inoltre si mostrava ridotta l'attività dei geni associati alla neurodegenerazione, quindi la musica classica potrebbe avere un ruolo neuroprotettivo


3. Il pisolino vale per cinque

Un riposino di meno di un'ora può quintuplicare le performance della memoria. Salvando informazioni destinate a sparire o che naturalmente dimenticheremo. L'ha comprovato uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della tedesca Saarland University, pubblicato su Neurobiology of Learning and Memory. La siesta parrebbe essere un amplificatore di memoria, visto che i ricercatori hanno diviso i loro pazienti in due gruppi. Uno guardava un DVD, l'altro dormiva. A tutti veniva poi chiesto di ricordare alcune coppie di parole mostrate in precedenza. Le performance dei primi erano nettamente peggiori. Una breve pisolino (meno di un'ora) in ufficio o a scuola, spiegano i ricercatori, potrebbe essere sufficiente a migliorare in modo significativo l’apprendimento. 


4. Salva i file inutili (e libera spazio)

Salvare alcuni dati sul computer migliorerebbe la nostra memoria. Lo dimostra una ricerca pubblicata su Psychological Science da Benjamin Storm dell'Università della California. L'atto di salvare un file elettronico, quindi creare memoria artificiale, sembrerebbe liberare spazio nella nostra mente, ma allo stesso tempo faciliterebbe anche la capacità di memorizzare altro. In altre parole, il salvataggio serve come offloading: la nostra memoria scarica il compito di memorizzare, riallocando in altro modo risorse mentali. Nello specifico, i ricercatori hanno chiesto a degli studenti di memorizzare una lista di parole dal file A. Metà degli studenti l'hanno poi chiuso e aperto il file B. La seconda metà ha salvato il file A prima di aprire il file B. Sono poi stati tutti testati sulle parole del file B memorizzate: chi aveva salvato il primo file, prima di chiuderlo, era riuscito a memorizzare meglio i nomi del secondo file.   


5. Ricordare significa dimenticare

Ricordare potrebbe farti dimenticare: uno studio dell'Università di Birmingham e del Mrc Cognition and Brain Sciences Unit di Cambridge, pubblicato su Nature Neuroscience, avrebbe provato che quando richiamiamo alla mente un ricordo, ne cancelliamo un altro. I ricercatori hanno sottoposto i loro pazienti ad una risonanza magnetica funzionale: sono stati quindi monitorati mentre veniva loro chiesto di ricordare alcune immagini mostrate poco prima. Nel fare questo, l'attività celebrare tendeva a riattivare sempre meno altri pensieri concorrenti, in quella che pareva essere una progressiva soppressione di altri ricordi. Il tutto a causa del fragile equilibrio che si crea nella mente, a causa del quale il richiamare volontariamente un ricordo porta alla cancellazione di un altro.

 
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