Secchezza oculare: sintomi, cause e rimedi
La secchezza oculare, chiamata anche “occhi secchi”, è una malattia cronica che colpisce in particolar modo le donne la cui età supera i 45 anni. Questo problema costituisce uno delle più frequenti affezioni oftalmologiche.
Definizione
Gli individui che soffrono di secchezza oculare presentano degli occhi secchi a causa di un deficit o di un’assenza totale di lacrime. In effetti, quest’ultime giocano un ruolo di protezione sia fisica ma anche antisettica per la salute dell’occhio. In caso di carenza di lacrime, l’occhio umano è esposto a dei gravi rischi infettivi.
Secchezza oculare: cause
La secchezza oculare può essere dovuta all’assunzione di alcuni trattamenti (ansiolitici, trattamenti ormonali sostitutivi durante la menopausa, ecc.), all’inquinamento, all’aria condizionata, all’uso di lenti a contatto o semplicemente all’età. La secchezza oculare si manifesta con un’alta sensibilità degli occhi, un disturbo della luce o ancora con la difficoltà nell’aprire gli occhi al mattino.
Al di fuori di un’insufficienza di secrezioni lacrimali, gli occhi secchi possono essere provocati dall’uso di lenti a contatto, da una malattia infiammatoria, dalla menopausa, dalla sindrome di Gougerot-Sjögren o ancora dall’assunzione di alcuni tipi di medicinali. Questo disturbo viene generalmente alleviato grazie all’uso di un collirio o di lacrime artificiali sotto forma di gel.
Mancanza di secrezioni lacrimali
Le lacrime sono prodotte costantemente dalle ghiandoli lacrimali per poi espandersi su tutta la superficie dell’occhio grazie al movimento delle palpebre. Le lacrime sono composte di acqua e di corpi grassi e agiscono come una fine barriera davanti alla cornea, proteggendola così dalle aggressioni esterne come quelle provocate dai batteri o dalle polveri. Inoltre, le lacrime, umidificano la cornea evitando che si infetti.
Disfunzione delle ghiandole di Meibomio
La causa della secchezza oculare può inoltre essere legata alla disfunzione, nel 50 al 70% dei casi, delle ghiandole di Meibomio poste lungo le palpebre superiori e inferiori. Queste ghiandole sebacee assicurano la qualità della pellicola lacrimale producendo una sostanza grassa che permette di prevenire l’evaporazione delle lacrime, il cui ruolo è quello appunto di nutrire la cornea e di proteggerla dagli agenti esterni. Se la secrezione delle ghiandole di Meibomio diventa insufficiente, come nel caso di un’ostruzione dei loro canali escretori, lo spessore dello strato lipidico diminuisce provocando allora una secchezza dell’occhio.
Medicinali
Alcuni medicinali come gli antistaminici, gli antidepressivi, gli ansiolitici, i farmaci contro l’acne, gli antalgici, i sonniferi, i farmaci contro la diarrea e i contraccetivi orali, possono diminuire la quantità di lacrime.
Altre cause
Il consumo di tabacco e di cannabis possono concorrere tra le cause della secchezza oculare. La chirurgia refrattiva al LASIK che permette di correggere la miopia grazie all’uso del laser, può causare una secchezza oculare dopo l’intervento. Questa secchezza si attenua in seguito e sparisce nella maggior parte dei casi nel giro di qualche settimana o dopo qualche mese. In rari casi, essa può protrarsi anche per lunghi periodi.
Una blefarite, un’infiammazione a livello delle palpebre, una congiuntivite allergica, una cheratocongiuntivite virale, una psoriasi, una rosacea o una dermatite seborroica sono tutte potenziali cause della secchezza oculare.
Alcune patologie possono, in rari casi, diminuire la secrezione lacrimale come nel caso delle malattie autoimmuni come l’esempio della sindrome di Gougerot-Sjögren (all’origine di una secchezza oculare, della bocca e delle mucose), un lupus o una poliartrite reumatoide.
L’invecchiamento naturale può provocare una secchezza oculare che riguarda il 15% delle persone anziane di più di 60 anni. La produzione di lacrime diminuisce infatti a causa di un’atrofia delle ghiandole lacrimali, situazione che si aggrava nel corso della modificazioni ormonali che si verificano durante la menopausa e l’andropausa.
Talvolta, questo tipo di disturbo può semplicemente essere una sensazione soggettiva, senza alcun riscontro fisiologico.
Sintomi
La secchezza oculare si manifesta con l’apparizione di formicolii, con una sensazione di presenza sabbia o corpi estranei negli occhi, palpebre appiccicose, con un disturbo legato alla visione della luce o ancora dalla difficoltà di aprire gli occhi al mattino. Di conseguenza si manifesta così un’infiammazione dell’occhio e una diminuzione dell’acutezza visiva. Inoltre, si può anche assistere all’apparizione di una lacrimazione paradossale atta a compensare l’esistenza di lacrime di cattiva qualità.
Trattamento
Lacrime artificiali e collirio
Il trattamento sintomatico per una secchezza oculare consiste nell’inumidire l’occhio instillando delle lacrime artificiali sotto forma di collirio ma grazie anche all’aiuto di gel lubrificanti. La scelta dei colliri necessita l’assicurarsi che non contengano né conservanti né eccipienti. Può anche essere prescritto in caso di infezione un collirio antinfiammatorio e antibiotico.
Massaggi delle palpebre
Si consiglia inoltre di massaggiare le palpebre, sfregandole con dei piccoli movimenti laterali, con gli occhi puntati verso l’alto per agire sulle palpebre inferiori e poi verso il basso per le palpebre superiori. Posare, infine, sui due occhi un guanto da bagno riscaldato per la durata di 5 a 10 minuti, una o due volte al giorno, seguito da un massaggio delle palpebre, può altresì alleviare questo disturbo.
Altri esercizi
Vi sono altri esercizi che possono permettere di rilassarsi e attenuare questo disturbo posando per esempio le mani, per qualche minuto, sugli occhi ben chiusi. Un altro esercizio, invece, consiste nello sbadigliare molte volte di fila per tendere e distendere i muscoli che circondano gli occhi.
Ostruzione delle ghiandole di Meibomio
Le ghiandole di Meibomio, il cui numero varia da 50 a 70 circa e la cui posizione si trova nell’epidermide delle palpebre, sono delle ghiandole sebacee che secernono lo strato superficiale lipidico della pellicola lacrimale, permettendo di proteggere l’occhio dai microbi e dalla secchezza oculare ma anche di preservare una certa elasticità. Quando la loro secrezione diminuisce a causa di un’ostruzione dei loro canali escretori ad esempio, lo spessore dello strato lipidico presente sulla superficie della pellicola lacrimale diminuisce, provocando l’abbassamento dell’evaporazione dello strato acquoso e generando una secchezza dell'occhio. Il ricorso a lacrime artificiali o a dei colliri lubrificanti potrebbero non essere sufficienti in questo caso. È dunque necessario prendere in considerazione di fissare dei tappi lacrimali nell’angolo interno delle palpebre che permettono all’occhio di conservare un po’ più di umidità. Questo trattamento non è doloroso e può essere praticato nello studio di un oculista.
Consigli quotidiani
Si consiglia di prendersi delle pause di qualche minuto, ogni mezz'ora, se si lavora o si studia davanti allo schermo di un computer per circa 8 ore. Regolare bene inoltre la temperatura dell’ambiente senza eccedere con il riscaldamento ed evitare che vi sia un’aria troppo secca per gli occhi. L’idratazione, anch’essa, gioca un ruolo molto importante infatti è necessario bere almeno 1,5 l di acqua quotidianamente. Proteggere gli occhi da agenti aggressivi come il vento, il polline, l’inquinamento atmosferico, prestando attenzione soprattutto se si pratica un’attività come falegnameria o simili che possano in qualche modo colpire gli occhi. Infine, si consiglia di limitare l’utilizzo delle lenti a contatto e di mantenere un’ottima igiene oculare.
Curare le cause
È indispensabile curare o debellare i fattori scatenanti della secchezza oculare. Se la causa è legata all’assunzione di medicinali, è consigliato, previo consulto medico, di modificare o di sospendere la terapia. Bisogna altresì considerare e curare i problemi legati alle allergie quando quest’ultime sono le responsabili degli occhi secchi.
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