Fecondazione eterologa: le nuove regole spiegate dalla Dott.ssa Elisabetta Coccia

Le nuove regole per la fecondazione eterologa sono state approvate dalla Conferenza delle Regioni. Elisabetta Coccia, Presidente di Cecos Italia, ci spiega le linee guida del documento punto per punto. 

Quali sono le regole per la fecondazione eterologa in Italia?


La fecondazione eterologa è un tipo di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) in cui gli ovuli o gli spermatozoi sono donati da una persona esterna alla coppia. Il 4 settembre 2014, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha approvato le linee guida su questo procedimento. Questo documento colma il vuoto normativo lasciato dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla legge 40, che dichiarava incostituzionale il divieto dell'eterologa nel nostro paese. 

D'ora in avanti, le coppie infertili potranno ricorrere a un donatore o a una donatrice esterni anche in Italia, con delle regole uniformi a livello nazionale. Quali sono queste regole? La Dott.ssa Elisabetta Coccia, Presidente di Cecos Italia* e Professore all'Università di Firenze, ci spiega le nuove norme punto per punto.

A chi si rivolgono le indicazioni della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome?
Regioni e Province Autonome hanno condiviso le indicazioni cliniche che dovranno applicare le strutture pubbliche, quelle accreditate e quelle private non accreditate.

La Dott.ssa Elisabetta Coccia, Presidente di Cecos Italia.

Chi può fare ricorso alla fecondazione eterologa?
La fecondazione eterologa è eseguibile nei pazienti unicamente qualora sia accertata e certificata una patologia che sia causa irreversibile di sterilità o infertilità; possono far ricorso alla PMA di tipo eterologo coniugi o conviventi di sesso diverso, maggiorenni, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi (art.5, legge 40/2004).
I criteri di accesso sono quelli validi per la fecondazione omologa [con ovuli e spermatozoi appartenenti ai genitori, ndr] che comprendono l’età della donna (fino al compimento dei 43 anni) ed il numero di cicli che possono essere effettuati nelle strutture sanitarie pubbliche (massimo 3). Le Regioni, in piena autonomia, coerenti con il testo di base approvato, potrebbero comunque apportare a delle leggere modifiche.
 
Dove può essere praticata la fecondazione eterologa?
La normativa europea non individua ulteriori requisiti per i centri che pratichino PMA eterologa rispetto ai requisiti necessari alla pratica omologa. Di conseguenza, solo i centri PMA conformi alle normative regionali in materia di autorizzazione/accreditamento risultano idonei ad effettuare procedure di PMA anche eterologa compresa la fase di selezione dei donatori/donatrici, il recupero e la crioconservazione dei gameti.

La fecondazione eterologa è a carico del Servizio Sanitario Nazionale?
Omologa ed eterologa, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale, risultano entrambe modalità di PMA riconosciute LEA (Livelli essenziali di assistenza). Nel documento si propongono per l’eterologa gli stessi criteri d’accesso a carico del SSN dei cicli di omologa (non più di tre cicli nelle strutture pubbliche, età della donna inferiore a 43 anni...).

Il donatore può chiedere un compenso?
No. La donazione delle cellule riproduttive per tecniche di PMA eterologhe deve essere un atto volontario, altruista e gratuito, interessato solo al benessere della salute riproduttiva di un'altra coppia. I donatori/donatrici dovranno essere in buona salute e saranno sottoposti ad uno screening completo e ad una valutazione genetica.

Ci sono dei limiti di età per i donatori?
La donazione dei gameti è consentita ai soggetti di sesso maschile di età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 40 anni e ai soggetti di sesso femminile di età non inferiore ai 20 anni e non superiore ai 35 anni.

Il donatore resta anonimo?
Sì. Come dice il documento, “non deve essere possibile per il donatore risalire alla coppia ricevente e viceversa. I dati clinici del donatore/donatrice potranno essere resi noti al personale sanitario solo in casi straordinari, dietro specifica richiesta per eventuali problemi medici della prole, ma in nessun caso alla coppia ricevente. I donatori/donatrici non hanno il diritto di conoscere l’identità del nato per mezzo delle tecniche eterologhe e il nato non potrà conoscere l’identità del donatore/donatrice”.

Qual è il numero massimo di donazioni consentito?
Le cellule riproduttive di un medesimo donatore non potranno determinare più di dieci nascite.  Tale limite è derogato esclusivamente nei casi in cui una coppia, che abbia già avuto un figlio tramite procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, intenda sottoporsi nuovamente a tale pratica utilizzando le cellule riproduttive del medesimo donatore.

Esiste un registro per la tracciabilità?
Sì. Tutti i centri di PMA sono censiti dal Registro Nazionale della PMA e sono visibili sul sito istituzionale dell’Istituto Superiore di Sanità.

La Dott.ssa Coccia ha anche risposto ad alcune domande per commentare la decisione della Conferenza delle Regioni in mancanza di una legge promulgata dal Governo. 

Pensa che quanto deciso dalla Conferenza delle Regioni sia sufficiente per consentire la fecondazione eterologa in Italia?  
Sì, dal punto di vista medico è sufficiente per rendere operativi i centri.
 
C'è qualche punto delle linee guida che, secondo lei, dovrebbe essere modificato e/o rivisto? 
Il testo del documento elaborato è una sintesi condotta da un gruppo tecnico-scientifico di esperti sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) e deve essere preso ad esempio di efficienza nell’operare con un obiettivo comune.
 
Quanto tempo ci vorrà prima che l'eterologa sia disponibile su tutto il territorio nazionale?
Il percorso è già  in parte iniziato e lascia le singole autonomie regionali decidere i tempi per attivarsi.
 
Qual è la situazione per le coppie omosessuali che desiderano avere un bambino con la fecondazione eterologa?  
Questa è un'altra battaglia, appena iniziata. L’Art. 5. (Requisiti soggettivi).1 della L40. stabilisce che possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita le coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi. L’articolo non lascia posto ad interpretazioni.

*Cecos è un'associazione scientifica che raggruppa i maggiori centri di  fecondazione assistita in Italia (www.cecos.it).

Copyright foto: Istock / Cecos
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