Annullamento matrimonio religioso: le nuove regole

In concomitanza con il Giubileo è partita la riforma per l'annullamento del matrimonio religioso. Ecco le novità.


Le nuove regole di Papa Francesco per l'annullamento del matrimonio religioso.


È in corso una rivoluzione nel campo dell'annullamento del matrimonio religioso che presenta delle novità importanti grazie alla riforma dei processi per la dichiarazione di nullità voluta da Papa Francesco. Con l'avvio del Giubileo, infatti, il Papa ha deciso di cambiare alcune regole del diritto canonico per favorire la scissione del matrimonio religioso in tempi più veloci e metodi meno dispendiosi. Ecco le novità della nuova riforma, che entreranno in vigore a breve.

Tribunale in ogni diocesi per l'annullamento del matrimonio

Per richiedere la cancellazione del matrimonio religioso bisognerà recarsi di comune accordo o con il consenso scritto dell'altro coniuge in un tribunale ecclesiastico, previsto in ogni diocesi dalla riforma nuova, al cospetto del vescovo che diventa così figura centrale del processo di annullamento. Sarà lui stesso o qualcuno da lui scelto a vestirsi da giudice e decidere se annullare il legame matrimoniale oppure no. Alla base della richiesta, però, devono esserci motivazioni valide e "particolarmente evidenti" come: convivenza coniugale troppo breve, aborto procurato per non procreare, relazione extraconiugale ai tempi delle nozze o dopo, l'omissione di sterilità o altri fattori gravi come una malattia contagiosa.

Tempi e prezzi per annullare il matrimonio religioso

A differenza delle regole vigenti prima della riforma, che prevedeva due sentenze concordi - primo e secondo grado - emanate da due tribunali differenti per poter effettivamente dichiarare nullo il matrimonio religioso, ora ne basterà una sola, a meno che uno dei due coniugi non ricorra in appello con motivazioni fondate. Inoltre rivolgendosi al tribunale della propria diocesi o di quella più vicina, piuttosto che a quello regionale, vi è una conseguente diminuzione delle spese. Papa Francesco scrive di suo pugno che "la gratuità deve essere assicurata - per quanto possibile - salvo la giusta e dignitosa retribuzione degli operai del tribunale". Non è chiaro quindi se rimarrà il tariffario in vigore o saranno previste riduzioni, ma rimane comunque intatto il patrocinio gratuito e l'esenzione parziale o totale delle spese fisse per i casi più particolari.

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