Ginecomastia maschile: cause ed intervento

La ginecomastia è un difetto estetico che vede lo sviluppo di una o due ghiandole mammarie nell’uomo. Tipo nell’adolescenza, a causa di secrezioni ormonali date dall’età dello sviluppo, la ginecomastia tende a scomparire spontaneamente ma se presente in età adulta può determinare all’origine un disfunzionamento ormonale, causato dall'abbassamento del testosterone o da un aumento degli estrogeni.

Definizione

La ginecomastia può essere un segnale di una malattia congenita, disturbi endocrini, effetti secondari di alcuni farmaci o conseguenza di alcuni tipi di tumore che secretano degli ormoni estrogeni, come il cancro ai testicoli, ad esempio. Definita anche come ipertrofia mammaria maschile, la ginecomastia manifesta uno sviluppo eccessivo della ghiandola mammaria nell’uomo, sotto forma simmetrica o asimmetrica, unilaterale o bilaterale. Spesso è associata ad un eccesso di grasso, tanto da parlare di adipomastia.

Cause

Le cause possibili di ginecomastia possono essere correlate apatologie che colpiscono i reni (insufficienza renale, cancro ai reni) distrubid ella ritoide, cirrosi del fegato, tumore (ai testicoli, surrenale, dell’ipofisi, del polmone), alcuni tipi di insufficienze ormonali testicolari, sindrome di Klinefelter (quando un uomo presenta cromosomi soprannumerari); malattia di Addison, acromegalia, distrofia miotonica di Steinert.

Cause iatrogene

Esse sono correlate all’assunzione di farmaci contenti estrogeni, antiandrogeni, spironolattone, (adalttone, adalctazina), chetonazolo, cimetidina, alcun neurepilettici, anfetamine o stupefacenti oppiacei, come marijuana o steroidi anabolizzanti, che possono provocare una crescita eccessiva del tessuto ghiandolare.

Cause fisiologiche

Durante il periodo della pubertà, la ginecomastia è spesso correlata ad un disordine ormonale tipico, che tende a scomparire da solo, molto spesso dopo due o tre anni. Negli uomini di una certa età, la ginecomastia è strettamente causata da uno squilibrio ormonale a seguito di un processo di invecchiamento e di un abbassamento naturale della produzione di testosterone. Se non vi sono cause soggiacenti, si parla, invece, di ginecomastia essenziale o idiopatica.

Diagnosi differenziale

L’ ipertrofia mammaria può essere causata, come già accennato, da un accumulo eccessivo di grasso sotto cutaneo, adipomastia, la cui consistenza è molle al tatto, e spesso gelatinosa, spesso correlata a sovrappeso. Il suo aspetto è dunque diverso dalla reale ginecomastia, al tatto duro e ghiandolare. Un bilancio clinico e morfologico (mammografia, ecografia mammaria) può essere praticata al fine di confermare la diagnosi di adipomastia e l’assenza di uno sviluppo in accesso della ghiandola mammaria. L’adipomastia è curabile tramite applicazioni di gel a base di androgeni o liposuzione.

Cura

Ricercata la causa della formazione di un sovra eccesso sviluppo della ghiandola mammaria nell’uomo, la ginecomastia, si provvederà ad eliminare o a diminuire l’assunzione di farmaci, se da essa causati; o in caso di ginecomastia data da una patologia ci si focalizzerà al trattamento della stessa, prettamente a base ormonale, sotto suggerimento di un endocrinlogo.

L’intervento

Il trattamento della ginecomastia basato sull’operazione chirurgia viene consigliato solo se la causa ricercata risulta sconosciuta o le cure effettuate della stessa non hanno portato i riscontri attesi. L’ablazione del tessuto in eccesso (realizzato riducendo l’eccesso di grasso, della ghiandola e della pelle) avviene sotto anestesia generale e la sua durata differisce a seconda del paziente, con una media di 24h.

Come avviene l’intervento di ginecomastia

L’intervento è svolto su varie tappe: per prima cosa verrà effettuata una lipoaspirazione dei tessuti grassi in eccesso che consentirà di ridurre lo spessore del seno, ridurre il distaccamento chirurgico ed ottenere una chirurgia precisa durante l’ablazione della ghiandola. L’escissione della ghiandola è la seconda tappa di questa operazione chirurgica che ritira la ghiandola densa e fibrosa, con un’incisione peri-areolare inferiore. In caso di eccesso cutaneo importante e se la pelle è di cattiva qualità, o debole e potenzialmente retrattiva, il chirurgo procederà ad un ritiro dell’eccesso di pelle. La cicatrice peri-areolare è associata ad una cicatrice orizzontale la cui lunghezza differisce a seconda dell’eccesso cutaneo da rimuovere.

Ginecomastia: post intervento

I consulti con l’anestesista e il chirurgo, come anche un bilancio pre-operatorio consente di anticipare i rischi e le complicazioni di un intervento di ginecomastia. Da rispettare tutte le consegne pre-operatorie che prevedono lo smettere di fumare e l’evitare l’assunzione di aspirina. Dopo l’operazione un monitoraggio è necessario per evitare l’insorgere di rischi causati da complicazioni date dall’anestesia o dall’operazione chirurgica: rischi di tromboembolia, (flebite ed embolia polmonare) ematoma, infezione, emorragia, necrosi dell’areola (eccezionale), difetti del risultato atteso ed evoluzione sfavorevole delle cicatrici.

Un drenaggio può essere utile per evitare la formazione di ematomi, e ritirato il giorno dopo l’intervento e sostituito con un cerotto contenitivo. I dolori post-operatori sono moderati e vengono alleviati tramite l’assunzione di analgesici. I punti di sutura sono riassorbibili, mentre l’ecchimosi o l’edema (rigonfiamento dei tessuti a seguito di un’infiltrazione di siero) possono presentarsi ma tendono a scomparire dopo 2 settimane. I primi risultati ottimali sono visibili dopo 6 mesi dall’intervento, i tempi di retrazione cutanea si effettuano, dopo il riassorbimento dell’edema. Le cicatrici sono dissimulate con una pigmentazione naturale dell’aureola e la villosità del torace.

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