Bobbi Kristina: il suo ex, Nick Gordon, accusato di omicidio

È una verità dolorosa quella che emerge a poche settimane dalla morte di Bobbi Kristina, la figlia di Whitney Houston che il 31 gennaio scorso è entrata in coma per non risvegliarsi mai più. Fu trovata nella sua vasca da bagno di Atlanta, dettaglio che riportò alla mente la morte della madre, avvenuta tre anni prima. E come la madre, gli esami tossicologici stabilirono che a far perdere i sensi alla 22enne fu un cocktail di farmaci e poi l'annegamento. Ma se per Whitney fu un incidente, per la figlia Bobbi potrebbe essere un atto premeditato dalla persona di cui si fidava di più in assoluto: Nick Gordon, suo fratello adottivo prima, suo fidanzato poi.   

I primi sospetti verso quel ragazzone che prima di innamorarsi di Bobbi Kristina l’aveva vista crescere, sono emersi quando la giovane era già in coma, in attesa di essere trasferita nell’hospice in cui poi è spirata lo scorso 27 luglio. Nick Gordon era stato accusato di averle procurato danni fisici ed emotivi, veri e propri abusi commessi fingendo di cercare una relazione stabile e duratura quando i suoi scopi - a vedere come stanno le cose oggi - sembra fossero altri. Tanto per cominciare, Nick è accusato di aver sottratto dal conto corrente di Bobbi Kristina più di 11mila dollari dopo che la ragazza era entrata in coma.

Secondo l'accusa, quel 31 gennaio i due avrebbero litigato furiosamente: lui avrebbe accusato Bobbi Kristina di tradirlo, l’avrebbe picchiata e poi le avrebbe somministrato il cocktail di farmaci che le è stato fatale. Infine, l'avrebbe annegata nella vasca da bagno: a insospettire gli inquirenti sarebbero stati la bocca gonfia della giovane e un dente rotto al momento del ritrovamento. Senza contare il fatto che, al momento dell’omicidio pare che i due non fossero soli in casa.