Capitello radiale: tipi di frattura e riabilitazione

Il capitello radiale, definito anche testa radiale, è l'estremità superiore del radio, una delle due ossa dell'avambraccio che, assieme all'ulna, costituisce l'articolazione del gomito.

Viene chiamato capitello in quanto, per la sua forma un po' "a scodella", ricordando appunto un capitello di colonna, è utile per adattarsi alla forma convessa dell'estremità inferiore dell'omero, permettendo, quindi, un'ampia libertà di movimento. Nella sua parte posteriore si inserisce il tendine del bicipite, il muscolo principale responsabile del movimento di flessione dell'avambraccio sul braccio. Si comprende, pertanto, come un evento traumatico a livello di tale struttura ossea, peraltro piuttosto rara, possa avere notevoli ripercussioni sull'articolazione.

Frattura

Nel caso in cui, a seguito del trauma, si verificasse anche una frattura dell'osso, il trattamento con un gesso sarà seguito da un adeguato periodo di fisioterapia riabilitativa volto a ripristinare una normale funzionalità dell'articolazione del gomito stesso. Varie possono essere le cause della sua frattura: nella maggior parte dei casi la causa è una caduta sul palmo della mano aperta, come per frenare l’impatto sul suolo. Se non è subito percepibile, da parte del paziente, la sensazione di rottura dell'osso, si avverte comunque una forte sensazione di dolore. Il capitello radiale potrebbe rompersi anche a causa di un trauma verso la superficie esterna del gomito, che spesso avviene in caso di incidente automobilistico o sportivo.

Sintomi

Primo tra tutti, il dolore è il sintomo più forte che viene avvertito da parte del paziente in caso di rottura dell'osso, inoltre sarà impossibile, per il paziente, ruotare l’avambraccio. Potrebbero essere presenti anche altri sintomi quali ecchimosi, arrossamento dell'area, gonfiore con o senza ematoma, difficoltà nei movimenti del polso e del gomito e lesioni del tendine.

Composta

In caso di frattura composta del capitello radiale, si utilizza un tutore rigido per una decina di giorni. L’inizio della riabilitazione richiede una mobilizzazione delicata ma immediata, onde evitare il rischio, molto frequente, di rigidità dell'arto.

Scomposta

In caso di frattura scomposta si può usare uno splint (fascia elastica molto rigida) per due settimane, prima di effettuare una mobilizzazione. I risultati sono positivi nel 70% dei casi.

Riabilitazione

La riabilitazione è composta da tre fasi: la prima è la mobilizzazione, prima passiva e poi attiva e delicata ma immediata del gomito, per evitare rigidità dell'arto. Ottenuta la mobilità articolare, si passa al recupero della forza con esercizi di rinforzo del polso, dell’avambraccio, bicipite e tricipite. Infine, si passa alla ripresa della coordinazione manuale, attraverso esercitazioni di lancio/presa con oggetti e il recupero della gestualità con piccole esercitazioni.

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