Jaydess®: indicazioni, posologia ed effetti secondari
Jaydess ® è un tipo di contraccettivo intrauterino, meglio conosciuto con il nome di spirale.
Indicazioni
Jaydess® è un sistema contraccettivo intrauterino a forma di T, che presenta, come principio attivo, il levonorgestrel. Dopo l’inserimento nell’utero, da parte di un ginecologo, essa assicura una copertura contraccettiva per circa 3 anni. Questo dispositivo deve essere inserito nei 7 giorni che seguono l’inizio delle mestruazioni e può essere applicato anche dopo un aborto nel primo trimestre. Dopo il parto, invece, è necessario attendere dalle 6 alle 12 settimane, prima di reinserirlo.
Controindicazioni
L’applicazione di Jaydess® è controindicata in caso di gravidanza, in presenza di una malattia infiammatoria pelvica, cervicite o vaginite acuta, patologia che colpisce l’endometrio causata dal parto o casi di aborti settici nei 3 mesi precedenti; in caso di neoplasia cervicale intraepiteliale, infezione maligna del collo dell’utero o del corpo uterino, cancro al seno, sanguinamenti vaginali anormali di origine sconosciuta, infezioni epatiche acute o tumore epatico, allergia al lenovorgestrel.
Effetti secondari
Jaydess® presenta effetti secondari quali depressioni, cefalea, dolori addominali o pelvici, nausea, acne, alopecia, irsutismo, modifica del ciclo mestruale (aumento o diminuzione del flusso sanguigno, spotting, amenorrea, cisti ovariche, vulvovaginite), dolori al seno, perdite genitali, rigetto del dispositivo intrauterino, perforazione dell’utero.
Avvertenze e precauzioni di utilizzo
Jaydess® deve essere ritirato da uno specialista in caso appaiano emicrania con perdita della visione asimmetrica o altri sintomi indicanti un’ischemia cerebrale transitoria, mal di testa gravi, ittero, aumento della pressione o altre patologie arteriose gravi come un infarto del miocardio o ischemia cerebrale. Il levonorgestrel, inoltre, può modificare l’intolleranza al glucosio, per tanto le donne con diabete devono monitorare la loro glicemia se fanno uso di questo dispositivo. Questo metodo contraccettivo non deve essere utilizzato da donne nullipari (ossia che non hanno mai partorito per via uterina), poiché in tali casi l’esperienza clinica è limitata.