Sindrome di Kawasaki: definizione e sintomi
La sindrome di Kawasaki è una patologia di cui non si conoscono le origini, la cui diagnosi non è semplice a causa della similitudine dei sintomi con altre malattie. Il trattamento prevede diverse combinazioni di esami e medicinali.
Definizione
La sindrome di Kawasaki o sindrome linfonodale muco-cutanea è una patologia dall’origine attualmente sconosciuta. Nella maggior parte dei casi, questa malattia colpisce neonati o bambini prima della pubertà. Raramente si riscontra questa patologia in adolescenti o adulti.
Sintomi
I sintomi della malattia di Kawasaki comporta febbre in evoluzione da più di 5 giorni, esantema (eruzione della pelle), enantema (eruzione rossastra che colpisce le mucose, ed in particolare le labbra e la lingua), un arrossamento della parte bianca dell’occhio (simile ad una congiuntivite), desquamazione della pelle (perdita della parte superiore delle epidermide che colpisce soprattutto la zona verso gli organi genitali, la patinata dei piedi e il palmo della mano) o delle adenopatie (quando le ghiandole aumentano di volume). Oltre ai classici segni si osservano spesso disturbi del comportamento, con un bambino agitato. La gravità della malattia è definita dal rischio cardiaco che può generare.
Diagnosi
La diagnosi della sindrome di Kawasaki è difficile da affermare all’inizio poiché i suoi sintomi ricordano quelle di molte malattie. È associando diversi sintomi sopra citate (cinque o sei) che la diagnosi viene confermata. In alcuni casi un prelievo di sangue è realizzato, ed i suoi risultati mostrano un’infiammazione. Ma in caso di conferma della malattia, un’ecografia cardiaca dev’essere praticata alla ricerca di un’aneurisma coronario (malformazione di un’arteria del cuore), che fa tutta la gravità di questa malattia. Delle trombosi, grumi sanguigni che bloccano i vasi sanguigni, possono presentarsi come complicazioni della malattia.
Trattamento
La sindrome di Kawasaki necessita dell’ospedalizzazione. La patologia viene trattata con l’aiuto di una combinazione di farmaci. L’aspirina è utilizzata per prevenire la formazione di trombosi, associata ad una cura di immunoglobuline per via venosa. Inoltre l’ecografia cardiaca dovrà essere ripetuta in caso di un eventuale aneurisma.
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