Portulaca: pianta ornamentale, pianta da mangiare
Selvatica e facile da curare, la portulaca è la pianta perfetta da tenere in casa: mentre i fiori colorano il balcone, le foglie approdano nelle insalate.
Pianta Porcellana: selvatica, coloratissima, commestibile
Originaria dei climi caldi (Asia, America del Sud e Africa), nota fin dal notte dei tempi per le sue proprietà curative, la portulaca anche detta porcellana, è la pianta selvatica che richiede pochissime cure e dalla primavera all’autunno regala grandi soddisfazioni sia sul balcone sia in cucina. Mentre nell’outdoor i petali delicati come carta velina, regalano al balcone macchie vivaci di fiori colorati simili a piccole rose che dal giallo virano al rosso, passando per l’arancio, il rosa e il bianco, in cucina le sue foglie carnose - tanto che assomiglia a una pianta semigrassa -, dal profumo aromatico e dalle notevoli proprietà nutritive, approdano nei piatti insaporendo non solo le insalate.
Erba portulaca: come trattarla
Se per gli agricoltori la portulaca è un’erba infestante e quindi per lo più sgradita, per chiunque altro - soprattutto per chi non ha un particolare pollice verde - è una vera e propria benedizione. Cresce spontaneamente, non ha bisogno di particolari cure, ama il caldo, si accontenta di poca acqua e dopo il riposo vegetativo invernale (a patto che la temperatura non scenda sotto lo 0) rifiorisce con l’arrivo della bella stagione. Per una crescita vigorosa è sufficiente che la temperatura diurna sia compresa tra i 26 e i 32 gradi e l'umidità ridotta. Il meglio di sé lo regala in posizioni assolate dal momento che i fiori si aprono nelle giornate luminose e si richiudono la sera e quando il cielo è nuvoloso. Da sapere: se la specie umbraticola vanta varietà a fiore bicolore, in generale le piantine crescono rigogliose sia in vaso che in terra, l’importante è posizionarle a circa 30 centimetri le une dalle altre.
Portulaca sativa: l’erba dalle mille proprietà
In virtù delle sue proprietà nutrizionali e aromatiche, è possibile coltivare la portulaca in un orto urbano, così da sfruttarne le sue qualità in cucina. Le foglie possono essere consumate crude nell’insalata: oltre a un sapore simile a quello della rucola, sono ricche di vitamina C - tanto che in passato veniva usata per curare lo scorbuto - e di acidi grassi omega 3. Se cotte, invece, hanno un’azione depurativa mentre usate sotto forma d’impacchi hanno proprietà antifiammatorie.