Mia Khalifa, la ex pornostar libanese minacciata dall’Isis
Mia Khalifa, libanese naturalizzata americana, ex pornstar di successo, ora commentatrice sportiva, ha raccontato in radio che l'Isis voleva decapitarla.
Nel mirino dell’Isis c’era anche la testa di Mia Khalifa. Libanese di Beirut classe 1993, residente negli Usa dal 2000 che, dopo aver scalato (e dominato) le classifiche di Porn Hub, nel 2016, dopo soli due anni di onorato servizio, ha abbandonato l’universo a luci rosse per dedicarsi alla carriera di commentatrice sportiva. In un’intervista a The sports junkies, il programma radiofonico diffuso tra Baltimora e Washington ha infatti raccontato di aver ricevuto diverse minacce dai miliziani dell’aspirante Stato Islamico tra cui un fotomontaggio in cui appariva decapitata.
Perché Mia è stata molto più di una semplice attrice porno. Nata in una famiglia cattolica, approdata negli Usa ancora bambina, cresciuta nel Maryland, nella contea di Montgomery, poi a El Paso dove si è iscritta all'Università del Texas, Mia è sempre stata precoce e sfrenata. A 18 anni si è sposata, a 21 è entrata nella Bang Bros, la casa cinematografica a luci rosse che l’ha catapultata tra le celebrità del settore, dando filo da torcere alle colleghe Madison Ivy, Lisa Ann e Jayden Jaymes.
Complici le sue origini mediorientali, ha dato vita a un vero e proprio “fenomeno Mia”, come l’ha definito l’autrice femminista Juliana Yazbeck che ha più volte lodato le sue provocazioni. Tipo recitare in un film con l’hijab, il velo islamico indossato dalle donne musulmane, e farsi tatuare sul suo corpo dalle curve generose un passaggio dell'inno libanese e la croce, simbolo del partito cristiano-conservatore del suo paese d’origine.
"Ma il Medio Oriente non ha cose più importanti di me a cui pensare?”, si domandava lei, retorica e un po’ finta tonta, nel 2015 su Twitter, quando credeva nella sua rivoluzione. Finché ha ceduto, ripiegando su una carriera più casta ma non meno esposta. “Non puoi mostrare debolezza, perché questo è esattamente quello che vogliono loro” ha tenuto a precisare Mia che, come credono in molti, è tutt’altro che un fenomeno finito.