Fiori ermafroditi: monoici e dioici, cosa c'è da sapere

Dotati di pistillo e stame, i fiori ermafroditi possono essere monoici (sulla stessa pianta) o dioici (su una pianta diversa). Ecco che cosa c'è da sapere.

L'ontano nero produce un fiore ermafrodita monoico: i fiori femminili sono quelli allungati, gialli mentre quelli maschili rotondi e rosati. © Sergei Trofimenko/123RF

I fiori maschili hanno gli stami, quelli femminili il pistillo. Poi ci sono i fiori ermafroditi che hanno stami e pistilli. A volte ce l’hanno nello stesso fiore, a volte in due fiori diversi sulla stessa pianta (monoici), a volte in due fiori separati in due piante (dioici). Sia come sia, succede molto più spesso di quanto non si pensi. Di rado, però, avviene l'autofecondazione che, per natura, mortifica la variabilità genetica.


Piante monoiche: caratteristiche

C’è l’ermafroditismo puro per cui in una sola pianta esiste un solo fiore dotato di stame e pistillo - è il caso di gran parte delle rosacee tra cui il Nespolo di Germania - e ci sono le piante monoiche (dal greco, una sola casa), dove i fiori femminili e maschili convivono sugli stessi rami. Dalla zucca alla quercia, dalla betulla al larice, dal biancospino all’iperico, dal corbezzolo al topinambur passando per l'ontano nero, ecco gli esempi più noti. Esemplare è il caso del mais, dove il pennacchio è l’infiorescenza maschile e la pannocchia (la spiga), quelle femminile.


Piante dioiche: ermafrodite ma separate

Diverso il discorso delle piante dioiche (due case) dove i fiori femminili e maschili sbocciano su piante diverse: è il caso, per esempio, dell’agrifoglio, della skimmia, del vischio e del kiwi. In questo caso a seconda del sesso, le piante presentano caratteristiche distintive. Per la serie: nella varietà maschili di agrifoglio, skimmia e vischio solo le specie femminili producono le caratteristiche bacche rosse ma senza un partner maschio in grado d’impollinare la collega, l’anno successivo non ne nasce nemmeno una.

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