A che età parlano i bambini?

Lo sviluppo del linguaggio avviene nel corso dei primi tre anni di vita (e deve essere stimolato) ma non esistono regole assolute sull'età in cui i bambini iniziano a parlare. 
 

A che età parlano i bambini? Per le prime parole bisogna aspettare circa un anno ma la lallazione inizia già verso i sei mesi di vita.

A che età parlano i bambini? La questione è spinosa perché non esistono regole precise e tutto dipende da bebè a bebè. La prima volta che ci si sente chiamare "mamma" (o "papà") dal proprio bambino rappresenta un evento unico che aiuta a superare (e anche a dimenticare) tutte le fatiche della vita con il piccolo di casa fondendo meraviglia, stupore, ammirazione e un pizzico di immancabile amore incondizionato. Benissimo, insomma ma poi cosa succede? Lo sviluppo del linguaggio - come si diceva - non avviene sempre seguendo lo stesso timing e se, generalmente, la lallazione inizia verso i 6 mesi d'età per sentire il proprio figlio pronunciare le prime frasi di senso compiuto può essere necessario aspettare addirittura fino a tre anni. Ecco l'evoluzione del linguaggio fase per fase.

 

Come aiutare un bambino a parlare?

La prima cosa da sapere è che i bambini imparano fondamentalmente attraverso l'osservazione di quello che li circonda e il linguaggio non fa eccezione. Per insegnare ai piccoli di casa a raccapezzarsi con nomi e suoni, quindi, il segreto è quello di parlare spesso e volentieri con loro iniziando presto (fin da quando si trovano ancora nella pancia) e senza mai stancarsi di raccontare loro qualcosa, fargli delle domande, spiegargli quello che è successo durante la giornata. No, quindi, alle pause di silenzio (ovviamente quelle troppo lunghe) e anche se il piccolo non è ancora in grado di rispondere meglio non stancarsi di avere un dialogo con lui: il suono della voce della mamma e del papà, infatti, sarà il responsabile dei suoi primi stimoli linguistici. Questi appariranno, generalmente nel neonato di 6 mesi, sotto forma della cosiddetta "lallazione", vale a dire la capacità del piccolo di ripetere coppie di lettere ("ba-ba", "da-da", "la-la" che, tra l'altro, saranno facilmente fraintendibili in un "mamma").

 

Prime parole di un neonato

Dopo la fase della lallazione arriveranno, quindi, le primissime parole di senso compiuto che - è chiaro - al loro esordio serviranno più che altro a definire oggetti concreti della vita quotidiana. Via libera, quindi, a sequele (apparentemente ininterrotte) di "mamma, pappa, cacca" eccetera che, in generale, allieteranno la "colonna sonora" della vita con i più piccoli a partire dal loro primo anno di vita. A questo punto i genitori dovranno impegnarsi ancora di più per implementare il baby vocabolario e - oltre ai discorsi con il piccolo - sarà il momento di avvalersi dell'ausilio di libri ad hoc per far conoscere ai bambini nuove parole con l'aiuto di disegni (il più colorati possibile) e storie dalla trama semplice. 

 

Sviluppo del linguaggio nel bambino di 2 anni

Il bambino a 18 mesi utilizzerà un buon numero di vocaboli e verso i due anni d'età inizierà a produrre alcune piccole frasi che - via via - diventeranno più lunghe fino ad avere strutture anche complesse verso il terzo compleanno. Il supporto linguistico dei genitori (e degli adulti in generale) non deve però interrompersi nemmeno in questo momento: anche quando i piccoli avranno una certa confidenza con la lingua, infatti, sarà indispensabile continuare a stimolare la loro capacità di apprendimento rispondendo alle loro domande senza stufarsi e cercando di utilizzare vari sinonimi che, una volta spiegati ai baby uditori, permetteranno loro di espandere le loro capacità linguistiche. Con gran soddisfazione (oratoria) di tutta la famiglia!

 

Per saperne di più: Lo sviluppo del neonato mese per mese

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