Poliamore: la nuova frontiera delle relazioni a (più di) due?
Si amano, si rispettano, mettono anche su famiglia (o la ereditano), ma sono più di lui e lei. Ecco il poliamore, una dimensione affettiva che esiste, cresce ed è anche oggetto di studio (giuridico).
La chiamavano coppia aperta, oggi la parola corretta è coppia poliamorosa. Sono etero, gay e bisex; sono famiglie allargate; sono persone che amano altre persone contemporaneamente, per anni, senza tradirsi. Sono sempre di più, al punto che le riflessioni interrogano anche emeriti uomini di legge. L’ultimo è il costituzionalista americano Ronald Den Otter: "In questo libro, prendo sul serio l'idea del matrimonio plurimo" scrive nelle prime righe del suo ultimo lavoro, In defense of plural marriage. Perché la domanda da porsi è: ci sono ragioni costituzionali per limitare numericamente il matrimonio (civile)? Se nessuno danneggia nessuno, perché non estendere i diritti?
Famiglia poliamorosa: e allora?
Tanto più che le famiglie poliamorose esistono, a dispetto delle leggi che vietano la poligamia e tutti i suoi correlati. "Da bambino vivevo con mio padre, mia madre, il compagno di mia madre e, per un po', anche con il compagno del compagno di mia madre - ha raccontato Benedict Smith su Vice America -. Mia madre poteva arrivare a frequentare anche quattro persone nello stesso periodo. E anche mio padre frequentava altre persone. Sono cresciuto all'interno di una rete di persone le cui relazioni, pur non essendo votate alla monogamia, duravano per anni o addirittura per decenni".
L’aspetto più difficile della faccenda era "il fatto che ci sembrasse assolutamente normale". Ovvero: "Non mi ha mai dato fastidio che i miei genitori frequentassero altre persone. Andavamo tutti al cinema e in vacanza insieme. La presenza di più adulti in giro per casa significava più amore e più attenzioni per noi e, allo stesso tempo, più persone mature in grado di tenerci d'occhio". I fastidi li ha creati la comunità quando li ha scoperti e additati senza che loro avessero fatto male a nessuno. C’è chi ha perfino chiamato i servizi sociali: "Mi rivedo in una di quelle occasioni, seduto sul pavimento del salotto con in mano i miei giocattoli, che cerco di convincere un assistente sociale che i miei genitori non mi fanno del male". Quei tempi sono ormai lontani e oggi Smith scrive che "il modo in cui sono cresciuto ha formato positivamente la mia personalità (…). Ho vissuto con persone eterosessuali, omosessuali, bisessuali e transessuali; con scrittori, scienziati e psicologi; con persone adottate, creole, asiatiche; con persone ricche e con nullatenenti. Crescere in questo ambiente ha ampliato le mie vedute e mi ha aiutato a diventare la persona che sono oggi”. Non male.
Poliamore: da dove e verso dove va
Posto che di identità sessuali ne esistono (almeno) 11 - da un estremo all’altro si va dalla "pansessuale" Miley Cyrus agli asessuali che, beninteso, provano affetto e pure attrazione ma non sono interessati a fare sesso -, a proposito di identità (anche) emotive i poliamorosi sono la rivoluzione delle relazioni 2.0. Non che prima non esistessero, è che la rete ha semplificato loro la vita. Dalle app per incontrarsi - vedi 3nder -, ai forum e i gruppi social dove discutere, passando per i siti dove informarsi - quelli italiani si ritrovano su Poliamore.org - e arrivando ai ritrovi in giro per il mondo, la comunità è pronta a fare il suo debutto in società, contro ogni pregiudizio.
Mettendo, però, i puntini sulle i. Primo: non ha nulla contro la monogamia. Secondo, l’infedeltà non ha senso perché i loro non sono tradimenti ma relazioni differenti, quasi sempre "durature, intense, dove il collante sono prima di tutto i sentimenti" chiarisce Michela Rosati, psicologa e psicoterapeuta di coppia. Terzo, i patti devono essere chiari, per tutti. Non a caso, "le tre regole del poliamore sono comunicare, comunicare, comunicare" spiega Franklin Veaux, educatore sessuale e voce ufficiale del movimento, autore di diversi libri tra cui More than two, la pietra miliare in materia scritta con Eve Rickert (Thorntree Press).
Relazioni poliamorose: regole, limiti e gelosie
Eppure, più che alle regole, i poliamorosi credono nei limiti: “una regola è un qualcosa che una persona impone a un’altra”, spiega Veaux, “i limiti sono cose che imponiamo a noi stessi”. Tradotto: “con le regole, io assumo il controllo su di te”, “con i limiti, ti sto chiarendo il modo in cui le tue scelte hanno effetto su di me, senza presumere di poter fare quelle scelte al posto tuo, e ti metto nella condizione di comportarti di conseguenza”. Per evitare le (inevitabili) derive, Veaux si fa tre domande: “Qual è lo scopo di questa regola? Serve lo scopo che dovrebbe servire? È l’unico modo per servire quello scopo?”. Perché il nocciolo della questione è universale: “ci vuole molto coraggio per ammettere questo genere di cose. Parlare apertamente di quel che succede sotto la superficie fa paura, è difficile, e significa rendersi vulnerabili”.
Soprattutto perché il fatto di essere poliamorosi non mette al riparo dal provare gelosia, un sentimento che, spiega Veaux “è composto da altre emozioni; non è causata in alcun senso diretto dall’azione che la scatena, ma piuttosto da una diversa risposta emotiva all’atto che la scatena”. Ecco perché una relazione poliamorosa “richiede un atto di fede. Richiede di credere, anche se la paura ti sta dicendo altro” e richiede dialogo mentre non ha bisogno di decreti: “se il cuore del tuo partner non è davvero dalla parte della vostra relazione, mettere delle regole non la proteggerà; se il cuore del tuo partner è dalla parte della vostra relazione, mettere regole per proteggerla non è necessario”.
Relazione poliamorosa: il futuro delle coppie?
Insomma, alla luce della società che allarga le famiglie e alza un velo sull’ipocrisia della monogamia - secondo un recente studio di Nature e diversi antropologi risalirebbe ai tempi preistorici e più che dettata dall’amore, dall’etica o dalla religione sarebbe legata alla convenienza -, il poliamore sembra la prossima meta delle relazioni. Tanto più che, come fa notare Luca Boschetto, attivista e fondatore di Poliamore.org, “è un movimento che ha una forte connotazione femminista” laddove anche le donne hanno la piena libertà di vivere relazioni erotiche e sentimentali oltre la coppia. Certo, anche qui ci sono le eccezioni che confermano le regole: è il caso dei sostenitori della One Penis Policy secondo cui l’uomo può intraprendere relazioni con altre donne, viceversa, la donna solo con altre donne. Sia come sia, rivoluzione o ritorno alle origini, i poliamorosi esistono, vivono e lottano insieme a noi.