Voglio la mamma: rimedi anti-mammite
La mamma, si sa (e fa piacere), è sempre la mamma ma se il piccolo di casa sviluppa un attaccamento eccessivo verso la figura materna urge un intervento. Ecco come affrontare l’urlo “Voglio la mamma!”.
“Voglio la mamma” una frase che, a seconda delle situazioni, può intenerire il cuore o esaurire la pazienza. Se ogni donna, mettendo al mondo il suo frugoletto sogna di essere per lui una presenza importante e costante, è anche vero che ciascuna sa che l’attaccamento eccessivo può mascherare qualche problema. Come rendere i figli più autonomi? Come curare gli eccessi di mammite? Ecco qualche consiglio utile per le mamme.
Mamma ti amo, ma devo andare!
L’attaccamento alla figura materna è qualcosa di ancestrale che, quindi, non deve essere (mai) trattato come un fastidio. Il problema, però, è che quando diventa eccessivo può portare delle difficoltà al corretto sviluppo del piccolo di casa. E il compito di intervenire prontamente spetta (nemmeno il caso di dirlo) proprio alla mamma. Se il bambino mostra una dipendenza eccessiva, infatti, diventa indispensabile stimolare la sua autonomia spronandolo a conquistare la sua indipendenza fornendogli piccoli compiti che lo facciano sentire capace di affrontare il mondo da solo. Fin dai progressi del primo anno, quindi, meglio invitare i piccoli a cercare di cavarsela da soli spronandoli a mangiare da soli e invitandoli a esplorare da soli l’ambiente che li circonda.
La mamma (e gli altri): caregiving multiplo
Può rivelarsi estremamente utile, in questo primo e delicatissimo periodo, la possibilità di ricorrere al cosiddetto “caregiving multiplo” affidando il piccolo di casa ad altre figure (in primis il papà ma anche i nonni o le eventuali babysitter) che lo facciano sentire amato e protetto anche quando la mamma non c’è oppure quando, pur essendo presente, non può dedicargli tutte le attenzioni delle quali necessita. In questo senso è estremamente importante, per sviluppare l’autonomia dei piccoli di casa, anche il suo inserimento in un contesto frequentato da coetanei (come l’asilo nido o, più semplicemente, il parco giochi o la ludoteca): in simili ambienti il bambino sarà stimolato dal confronto con gli altri ma avrà anche la certezza di tornare poi alla sua base sicura dove, tra coccole e racconti, ritroverà ad attenderlo la sua mamma.