Il significato di Halloween: origini e curiosità
Ecco tutto ciò che c'è da sapere sulla notte di Halloween, la festa dalle origini celtiche esportata dall'Irlanda negli Usa che ormai ha contagiato anche l'Italia.
L’etimologia di Halloween deriva da All Hallows Eve, la versione arcaica di All Saints (Ognissanti), che nel 18esimo secolo si contrae in "Halloween". Le origini pagane della ricorrenza (la notte del 31 ottobre) furono assorbite dalla religione protestante e da quella cattolica quando gli emigrati irlandesi e scozzesi esportarono la festa di Halloween Oltreoceano.
Halloween: origini celtiche
Le radici del significato di Halloween affondano nelle tradizioni celtiche dell’Europa precristiana: il 31 ottobre coincideva con la fine dell'estate e si festeggiava il Samhain (in gaelico antico Samhuinn, la fine della stagione dei raccolti e l'inizio dell'inverno, mentre nell’irlandese moderno indica il mese di novembre) una sorta di Capodanno. Ricorrenza in cui i Celti credevano che i Morti ritornassero sulla terra: per onorarli si spegnevano i focolari e il Fuoco Sacro che ardeva sull’altare. Era compito dei Druidi, i custodi del sapere, accendere un grande falò in un bosco di querce per dare il benvenuto al nuovo anno accolto con canti, balli e sacrifici animali. Per farsi luce nella notte buia, gli abitanti andavano in giro con delle rape scavate con dentro dei piccoli fuochi che venivano lasciati fuori dalle porte e vennero poi sostituiti con zucche.
Halloween oggi: l’antico rito in Irlanda
Il posto migliore dove andare a festeggiare l’originale Hallowe’en (come lo chiamano da quelle parti) è la cittadina di Derry, nel nord dell’Irlanda dove ogni anno dal 29 al 31 ottobre si tiene il leggendario Banks of the Foyle Carnival, che vede nella Street Parade, la sfilata con le fiaccole in costume, tra le strade e i vicoli bui popolati da streghe, zombie, pipistrelli e ragni, l'evento più caratteristico d'Europa.
Halloween all’italiana: tradizioni secolari
Sebbene Halloween (così com'è) sia una festa d'importazione, ciò non significa che anche l'Italia abbia tradizioni molto simili. A cominciare dalla calabrese Serra San Brunola dove da secoli il 31 ottobre si ripete il "Coccalu di muortu", l'appuntamento in cui i ragazzini vanno in giro per le vie del paese con una zucca intagliata a mo’ di teschio ("Coccalu di muortu" in dialetto serrese) e domandando ad abitanti e passanti: "Mi lu pagati lu coccalu?" ("Me lo pagate il teschio?").
Anche in Puglia, tra l'1 e il 2 di novembre si celebra da secoli la notte del "fucacost" (fuoco fianco a fianco): gli usci delle case s’illuminano con i falò, accesi per illuminare la via ai defunti (solitamente anime del Purgatorio) in visita ai viventi e per cucinare la carne in una grande cucina a cielo aperto. Il 1° novembre, poi, si svolge la tradizionale gara delle "cocce priatorje", le teste del purgatorio, ovvero zucche decorate.
Da secoli le zucche vengono intagliate e illuminate e usate non solo per scacciare gli spiriti dei morti anche in Veneto, Friuli, Toscana e Lazio. Così come in Sardegna, dalla notte dei tempi i bambini gironzolano per le case domandando frasi di rito come "Mi ddas fait is animeddas?" ("mi fa le piccole anime?") o "Carchi cosa pro sas animas" ("qualcosa per le anime") per imbonire le anime dei defunti.
Dolcetto o scherzetto?
Trick or treat, dolcetto o scherzetto? L’origine del mantra ripetuto dai bambini che bussano alle porte risalirebbe al Medioevo quando si usava elemosinare di porta in porta (e ancora prima, quando era abitudine dei primi cristiani). Diverso il discorso delle caramelle che compaiono solo nel dopoguerra, quando Halloween prende piede come festa laica, finisce il razionamento dello zucchero e il business dei dolcetti di cui i bambini vanno matti attira i produttori. Nel giro di qualche decennio i dolci fatti in casa vengono soppiantati dalle caramelle.
La zucca (e la rapa di Jack-o’-lantern)
La zucca intagliata è il simbolo di Halloween: ciò risale a una leggenda diffusa dalla prima metà dell’Ottocento anche se, in origine, il frutto era una rapa. Il protagonista è Jack, un irlandese di professione fabbro, furbo e dedito all’alcol, avrebbe incontrato il diavolo al bar e lo avrebbe convinto a trasformarsi in una moneta per un ultimo boccale prima di consegnargli la sua anima. Moneta che mise nel borsellino e per 10 anni lo lasciò in pace. Quando però il diavolo tornò e gli presentò il conto, Jack (dopo averlo di nuovo beffato) fece un patto: lo avrebbe liberato in cambio della sua salvezza. Peccato che alla sua morte non trovò certo posto in paradiso e quando si presentò all’inferno il diavolo gli ricordò il patto e gli lanciò un tizzone ardente che Jack mise nella sua rapa a mo’ di lanterna. Da allora Jack-o’-lantern è un’anima tormentata alla ricerca di pace e la notte di Halloween è quella in cui spera di trovare un rifugio.
I travestimenti di Halloween
I travestimenti per Halloween sono importanti perché servono ad ingannare i morti che per una notte tornano tra i vivi: zombie, fantasma, strega, regina dark, ciascuno può trovare la mise più spaventosa. L’importante è che i colori rispecchino la tradizione e che il nero - ovvero la morte e il buio dell’autunno - e l’arancione, ovvero le foglie che ingialliscono, siano in qualche modo presenti.
Halloween: ragni, pipistrelli e gatti neri
Le superstizioni di Halloween hanno a che fare con le streghe e, secondo la tradizione, avvistarli significa che sono vicine. Dai gatti neri - nel Medioevo erano considerati loro parenti - ai ragni - si dice che se uno cada nella lanterna e bruci siano nei paraggi - passando per i pipistrelli, il cui volo è considerato un cattivo segno, ce n’è per alimentare la fantasia con originali lavoretti di Halloween da fare in casa.
Halloween(fobia)
Ebbene sì, esiste anche la Samhainofobia, ovvero l’Halloween-fobia, di cui si è occupata anche la scienza: "Non è un semplice fastidio per la festa - spiega il divulgatore scientifico David DiSalvo su Forbes - ma una fobia clinicamente diagnosticata, come lo sono l'aracnofobia (paura dei ragni) e la coimetrofobia (paura dei cimiteri). Qualche volta si presenta associata ad altre fobie come la phasmofobia (paura dei fantasmi), la wiccafobia (paura delle streghe) e la nictofobia (la paura dell'oscurità notturna)". In caso, insomma, va presa sul serio.
Solidarietà di Halloween
Non solo business: Halloween è anche l’occasione per fare solidarietà. Tra i primi a mobilitarsi c’è l’Unicef che dai primi anni Cinquanta ha istituito una campagna di raccolta fondi per beneficenza destinata ai bambini che hanno bisogno di ben altro che caramelle. Diverse le iniziative che, ogni anno, organizzano le associazioni per l’infanzia.