Crudismo: pro e contro
Il crudismo è pericoloso? Se l’è chiesto uno dei principali portali di notizie mediche, che ha deciso di fare il punto sulla cosiddetta raw diet.
La raw food diet in italiano è tradotta come dieta del crudismo. Affascina soprattutto nella sua versione vegana e vegetariana. Il portale di notizie per medici e pubblico generico Medical News Today ha deciso di fare chiarezza. Pubblicando in questi giorni una lista di pro e contro, che siano supportati da evidenze mediche.
Dieta crudista: menu per tutti?
Si parte ricordando che il numero di malattie correlate ad una alimentazione troppo ricca di grassi, zuccheri e prodotti raffinati sta portando una parte del mondo, quella con eccessiva disponibilità di cibo, a tassi crescenti di malattie metaboliche, obesità, diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari. Colpevoli, gli alti livelli di colesterolo cattivo e trigliceridi, nonché bassi livelli di colesterolo buono. Non sorprende che tutti consiglino almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno. Ma crudi o cotti? Cosa cambia? Vale anche per il resto degli alimenti?
Crudismo facile: ecco come funziona
Medical News Today, rispetto alle numerose varianti, parte dal presupposto che secondo la dieta crusista niente di quanto viene ingerito dovrebbe essere superiore ai 40° C. Cibi crudi, freschi, oppure disidratati a bassissime temperature oppure ancora fermentati, per essere conservati. Certo, c’è anche chi mangia solo alimenti crudi e chi divide la sua alimentazione con pochi alimenti cotti. Per altri, il regime può comprendere alimenti processati, come gli smoothie e i frullati. I puristi del genere mangiano tutto il frutto e l'ortaggio, senza tagliare o estrarre il succo, per massimizzare le proprietà (dicono). Nonostante sia principalmente veg, il crudismo può includere anche carne, pesce, uova, che devono essere freschissimi. C’è chi consuma molti semi, legumi e noci, funghi, chi preferisce cibi fermentati come il kimchi o lo yogurt. Importante fonte di proteine sono i germogli. Secondo i dati del portale, il 97% del cibo consumato dai crudisti è di origine vegetale.
I benefici del crudismo
I suoi fan dicono che depura l’organismo delle tossine, le star di Hollywood sostengono che la loro bellezza ed energia derivi dal mangiare alimenti “vivi” e non “morti”, ovvero cotti. Che questo a molti ricordi la parodia dello Chef Vegano inventata dal comico Crozza, non tragga in inganno. Di sicuro i processi di fermentazione del cibo sono utili al sistema digestivo, frutta e verdura fresche sono indubbiamente salutari. Studi provano che i livelli di colesterolo di chi segue questa dieta restano bassi - purtroppo anche i livelli del colesterolo buono. Si nota che per raggiungere buoni livelli di calcio serve l’aiuto di un esperto, perché la dieta ne può mettere a rischio l'assunzione, mentre sono buoni i livelli di carotenoidi e vitamina A. Inoltre è indubbio che la vitamina C si mantenga meglio se non cotta, come altri nutrienti, e le fibre. Gli esperti concordano poi che la carbonizzazione, seppur minima, in cottura è cancerogena. Infine è indubbio il vantaggio, a livello di sostenibilità, della scelta di evitare metodi di cottura.
La dieta crudista fa male?
I contro sono, prima di tutto, dei bassi livelli di vitamina B12 (come del resto capita nelle diete vegetariane, perché gli animali ne sono una buona fonte). E naturalmente non si elimina l’alto numero di batteri che vengono distrutti durante la cottura. Cottura che non è sempre negativa, come nel caso del pomodoro. Per alcuni studi il cui licopene di questo ortaggio resta utilizzabile dall’organismo anche se cucinato. Vero è, spiega Medical News Today, che alcuni agenti chimici prevengono l’assorbimento di minerali come zinco, ferro, magnesio. Ma viceversa la cottura di alcuni alimenti è favorevole agli stessi elementi: negli spinaci rende ferro e calcio maggiormente disponibili. Il dubbio maggiore resta sulla sicurezza, perché non solo la carne, ma anche i germogli possono essere portatori di salmonella, listeria ed Escherichia coli. Quanto al potere detox, se si intende una maggior funzionalità di intestino e fegato, si parla di un concetto “biologicamente non plausibile e clinicamente non provato”. Il consiglio degli esperti: mangiar frutta e verdura fresca, biologica e a chilometro zero. E ridurre al minimo il cibo processato: questo sarà più che sufficiente.
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