Bambini che giocano: cosa insegna il calcio?

Il calcio è lo sport di squadra per eccellenza e insegna ai bambini l’importanza della condivisione e il rispetto dell’avversario. Un ulteriore vantaggio: si può iniziare (in forma soft) fin dall'età prescolare. 

 

Il calcio è adatto ai bambini fin dall'età prescolare e insegna loro lo spirito di squadra e l'importanza della condivisione.

 

Il gioco (meglio se all’aperto) allontana i bambini da una vita di noia e tv e li avvicina a quegli sport, come il calcio, che si possono iniziare già in età prescolare (seppur in versione semplificata) e insegnano la socializzazione, il rispetto dell’avversario e – ultimo ma non per ultimo – lo spirito di squadra. Una serie di lezioni importantissime specialmente in Italia dove – come denuncia la Società Italiana di Pediatriail tasso di sedentarietà è tra i più alti d’Europa e che diventano di stretta attualità se si pensa all’insegnamento dei tifosi irlandesi che, con i loro coretti estemporanei dedicati a bebè e suore, ricordano al mondo intero che l’attività fisica (anche ai massimi livelli) è, prima di tutto, un divertimento. Quando (e come) iniziare, però?

 

Quando iniziare a fare sport?

“Il bambino molto piccolo - spiega Maria Cristina Maggio della Clinica pediatrica di Palermo - può avvicinarsi allo sport proprio attraverso il gioco. I corsi di acquaticità e la baby gym sono le attività ideali, mentre l’apprendimento di una disciplina sportiva deve iniziare realmente solo a partire da 6-7 anni”. Anche a questa età, però, lo sport perfetto non esiste e, sebbene siano generalmente da prediligere le attività fisiche “complete” (come il nuoto, la ginnastica, la preatletica o il karate), è indispensabile assecondare – per quanto possibile - i desideri dei più piccoli. Per esempio: il rampollo di casa rifiuta di togliersi la maglietta della nazionale da quando sono iniziati gli Europei? Allora proprio il calcio potrebbe essere la scelta giusta.

 

Il calcio: gioco di squadra (ma non per tutti)

Dopo aver capito quali sono i gusti del bambino, infatti, sarà più facile aiutarlo a scegliere uno sport che lo diverta e che lo aiuti nel suo sviluppo psicofisico. Il calcio, per esempio, permetterà ai piccoli di casa di vivere la squadra e di sentirsi parte di un gruppo coeso dove sarà indispensabile uno sforzo per raggiungere un obiettivo comune. Attenzione, però, a non forzare troppo la mano perché – come spiega ancora Maria Cristina Maggio – il risultato potrebbe essere controproducente. “Nel caso in cui il bambino sia molto timido – avverte infatti l'esperta - non è necessario l’inserimento in una squadra perché lo svolgimento dell’attività sportiva (anche individuale) aiuterà la sua autostima e lo stimolerà a confrontarsi con i suoi coetanei”.

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