Posizione missionario: l'origine del significato
L'uomo sopra la donna: la posizione più antica e diffusa tra gli amanti è vittima di un qui pro quo nato nel 1948 che la accredita come monotona. Smentito, per fortuna.
Tra il dire il fare, in questo caso, c’è di mezzo il piacere: tanto vituperata a parole, la posizione del missionario è la più antica, la più diffusa e tra le preferite del genere umano. Per la precisione, secondo un sondaggio di Men's Health del 2014 è la terza più amata dagli uomini (dopo la pecorina e l’amazzone) e, stando a una recente ricerca fatta da Elizabeth Emhardt dell’Indiana University School of Medicine e pubblicata su Clinical Anatomy, l’autostrada per far godere una donna. L’impiccio, a questo punto, sta tutto nel suo nome, appioppato per la prima volta da Alfred Kinsey nel 1948 ne Il comportamento sessuale dell’uomo. Con tanto di fraintendimento che ha contribuito ad annacquarne (a parole) la fama.
La leggenda dei missionari
Bisogna riavvolgere il nastro del tempo al 1929 quando Bronisław Malinowski, il celebre antropologo polacco, pubblica La vita sessuale dei selvaggi nella Melanesia nord-occidentale, in cui riporta due episodi registrati nei due anni trascorsi nelle isole Trobriand. Primo: i locali irridono gli uomini bianchi, monotoni in fatto di fantasie (e gusti) sessuali. Secondo: i giovani innamorati (e sovversivi) se ne andavano in giro mano nella mano, seguendo la "misinari si bubunela", la moda del missionario. Per la serie il perbenismo vittoriano più che mortificare, ha emancipato gli indigeni. A dare origine al qui pro quo è il biologo e sessuologo americano Alfred Kinsey che 19 anni dopo fa confusione tra gli episodi citati dal collega antropologo e inaugura il mito della posizione monotona alla maniera dei missionari. A smentirlo, negli anni Novanta, il professor Robert Priest dell’americana Trinity Evangelica Divinity School.
L’uomo sopra la donna: un’antica abitudine
Stabilito che la posizione che vede l’uomo sopra la donna non è un’imposizione dei missionari cristiani - sebbene sia stata raccomandata dalle autorità ecclesiastiche dal VI e fino almeno al XVI secolo, soprattutto per favorire il concepimento sfruttando la forza di gravità che aiuta il viaggio dello sperma -, le testimonianze della sua antica popolarità non mancano. A partire dalle grandi scimmie, da alcune specie di primati (nostri antenati) e di mammiferi che si accoppiano proprio in questo modo.
Per quanto riguarda i gusti degli uomini, il lavoro del biologo e sessuologo Robert Francoeur, ha dimostrato - anche grazie alle ceramiche ritrovate - che era praticata già nella notte dei tempi (dal Neolitico all'Età del bronzo e del ferro), nella culla della civiltà della Mezzaluna fertile. Così come nell’Antica Grecia - anche se, per questioni pratiche, si preferiva il sesso da dietro -, nell’Antica Roma e pure tra i popoli peruviani precolombiani. Che fosse diffusa anche ad oriente lo sappiamo, invece dal Kāma Sūtra, l’antico testo indiano sull'amore (Kāma) scritto in aforismi (Sūtra) tra il I e il IV secolo. Addirittura, secondo alcune tribù del Kerala, è ancora diffusa la credenza che sia l’unica posizione in grado di concepire dei guerrieri.
Consigliata (anche) da Rocco Siffredi
Riabilitata dalla letteratura, accreditata dalla scienza come una delle posizioni migliori per portare la donna all'orgasmo, la posizione del missionario ha l'avvallo anche di Rocco Siffredi che la piazza al primo posto nel post datato 10 febbraio 2014 della pagina di Ci pensa Rocco: "Secondo diversi studi e ricerche la maggior parte delle donne traggono maggior piacere dalla classica posizione del missionario. Questa sembra essere la posizione preferita proprio per la semplicità dei movimenti del corpo. Il 'successo' del missionario deriva anche dal fatto che i corpi sono vicini e la posizione dà sicurezza e offre un senso di intimità alla donna. I sessuologi spiegano inoltre che in questo modo viene maggiormente stimolato il clitoride femminile e aumenta il piacere".
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