Cirrosi epatica: cos'è?
Una malattia che indica uno stato alternato della struttura del tessuto epatico, lento ma inizialmente senza molti sintomi.
Una malattia che, erroneamente, associamo ai forti bevitori di alcolici, che porta a seri problemi di fegato. Ma ecco di cosa si tratta, chi colpisce e perché.
Cos'è la cirrosi epatica?
Si tratta di una alterazione della normale struttura del tessuto epatico, quindi del fegato, che diventa fibroso, e con distruzione delle cellule del fegato, cioè gli epatociti. Un processo che se non viene fermato per tempo porta ad una cosiddetta insufficienza epatica, quindi un ridotto funzionamento di questo organo, che può avere conseguenze molto serie.
Quali sono le cause principali?
Una causa scatenante è l'alcol e il suo abuso, ma può anche diventare una concausa, ad esempio per un paziente affetto da epatite cronica. Infatti circa una persona su quattro pazienti con epatite C cronica sviluppa cirrosi. Anche le persone con i virus dell’epatite B e D possono causare cirrosi, ma il processo è molto lungo e secondo i dati sono necessari 20 anni o più perché i pazienti con epatite virale cronica sviluppino cirrosi, tempi che sono dimezzati nel caso di soggetti che sono forti bevitori. Ci sono poi altre cause, che non hanno nulla a che vedere con l'alcol, come processi infiammatori, patologie delle vie biliari, malattie ereditarie.
Quali sono i sintomi?
Nei primi anni la malattia è asintomatica, poi i sintomi sono legati alle complicazioni, e si può avere perdita di appetito, nausea, ittero, prurito, stati di confusione.
A chi rivolgersi?
Prima di tutto al medico di base, e allo specialista, che provvederà a fare le diagnosi e portare avanti le terapie necessarie. Ci sono poi molte associazioni per i pazienti e fondazioni, come la Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia, legata all'AISF (Associazione Italiana per lo Studio sul Fegato).
Copyright foto: Fotolia