Zanzara Zika: l'Italia a rischio epidiemia?

Zanzara Zika, un nome curioso che nasconde però un virus molto pericoloso, soprattutto per le donne incinte.

Zanzara Zika, dal nome del virus che questo insetto può trasmettere.


Zanzara Zika, un nome che stiamo imparando a conoscere per gli allarmi lanciati negli Stati Uniti, già alle prese con un virus trasmesso dalle zanzare Aedes, il virus Zika appunto, che si sta diffondendo negli ultimi mesi soprattutto nelle zone del centro-sud America.

Isolato per la prima volta in Africa quasi sessant'anni fa, fino ad oggi le infezioni umane causate da questo virus erano circoscritte soprattutto in quella regione, e nel sud-est asiatico. Ma la frequenza con cui oggi alimenti e persone si muovono in un mondo globale rende questo tipo di epidemie, un tempo considerate esotiche, meno teoriche. Dopo l'America Latina, in particolare a Puerto Rico, Messico, Brasile, Panama, Cile e Venezuela, si sono registrati casi anche negli Usa e in Canada. Il pericolo è legato al fatto che in queste aree si è verificato un aumento di gravi problemi nei neonati nati da mamme contagiate dal virus, in particolare un incremento di idrocefalo e disturbi alla vista. E, ad oggi, non è disponibile alcun vaccino.

A causa dell'allarme (e allarmismo) generale, l'Istituto Superiore di Sanità è sceso in campo per tranquillizzare, precisando che l'Italia è preparata ad eventuali casi di Zika virus in arrivo, e che ad oggi si conta un solo caso per lo scorso anno: una persona di rientro da un viaggio in Sud America. Lo ha spiegato alle agenzie Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Iss: "Non c'è nessun allarme in Europa, ma c'è da tenere gli occhi aperti. Si è visto che con la globalizzazione dei vettori di questi virus e dei viaggi è meglio essere preparati. Ogni anno in primavera il ministero della Salute fa una circolare con i virus da tenere sotto osservazione, e già la scorsa estate c'era lo Zika. Noi dell'Iss abbiamo già confermato una diagnosi di Zika l'anno scorso, su una persona di ritorno da un viaggio, e questo dimostra che siamo preparati a fare diagnosi".

In Italia l'insetto che veicola il virus non c'è, ma non è chiaro se anche la zanzara tigre rappresenti un possibile pericolo. "In questo caso si potrebbero avere dei piccoli cluster anche da noi, come già successo per il virus Chikungunya o per il dengue in Francia, ma siamo pronti anche a questa evenienza". Ad ogni modo, il centro Europeo di Controllo delle Malattie ha emanato una nota nella quale si sconsigliano alle donne incinte i viaggi nelle zone colpite.

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