Varicella: incubazione, contagio e vaccino

Ecco come riconoscere la varicella, malattia infettiva che contagia bambini e adulti e può essere pericolosa in gravidanza. Il punto su incubazione, sintomi e vaccino.
 

La varicella è molto diffusa tra i bambini per i quali è - generalmente - una malattia benigna, mentre può dare dei problemi, anche gravi, alle donne in gravidanza. © Jozef Polc/123rf

La varicella, come la scarlattina, è una malattia molto contagiosa e – insieme a rosolia, morbillo, pertosse e parotite – colpisce con maggiore frequenza i bambini tra i 5 e i 10 anni e tende a presentarsi più spesso tra l'ultimo periodo invernale e l'inizio della primavera. Si tratta di una malattia che si trasmette solo da essere umano a essere umano ed è provocata, per dirla in linguaggio strettamente clinico - dal virus Varicella zoster (Vzv) della famiglia degli Herpes virus. Come si manifesta, però, concretamente? Come si può curare? Ecco un piccolo vademecum per riconoscerla, combatterla ed (eventualmente) prevenirla.

 

Sintomi varicella: incubazione e contagio

La varicella ha un periodo di incubazione piuttosto lungo, che oscilla normalmente tra le 2 e le 3 settimane, e quando "esplode" è facilmente riconoscibile perché si manifesta con un esantema cutaneo caratterizzato, però, non da pustole bensì da piccole vescicole. Queste - nel periodo immediatamente precedente la loro comparsa e per il primo giorno di esantema - possono essere accompagnate da qualche linea di febbre, da un generale malessere e da un po’ di mal di testa. La prima apparizione dei puntini, destinati poi - nel giro di 5, 7 giorni - a trasformarsi in pustole pruriginose e quindi in croste, nella fase conclusiva, si manifesta generalmente sulla testa per poi continuare ad apparire a ondate su tronco, viso e infine sugli arti. Il periodo di apparizione del rush cutaneo può durare dai 2 fino ai 4 giorni.

 

Quando è contagiosa la varicella?

Quello che rende la varicella una malattia estremamente contagiosa, è il fatto che il rischio di contagio inizia già durante la fase dell'incubazione quando, cioè, il bambino non manifesta ancora i sintomi dell'eruzione cutanea e, dunque - generalmente - conduce una vita assolutamente "normale" circondato dai coetanei. In questa fase, quindi, il contagio avviene tramite il contatto di saliva e fluidi corporei dei soggetti infetti e, dunque, in fatto di prevenzione il suggerimento è quello di invitare i piccoli - in generale - a non scambiarsi bicchieri, fazzoletti o asciugamani con amichetti e/o fratellini e sorelline. Durante la fase dell'eruzione cutanea, invece, oltre che tramite la saliva e i fluidi corporei, la varicella si trasmette anche tramite contatto con il liquido contenuto nelle vescicole.

 

Quanto dura la varicella?

Generalmente la varicella è una malattia benigna che guarisce in una settimana o, al massimo, 10 giorni. Tipicamente si tratta di una malattia infantile che, normalmente, non porta complicanze nei bambini sani mentre può essere più pericolosa negli adolescenti, negli adulti e – soprattutto– nelle persone immunodepresse (con infezione da Hiv, sottoposte a chemioterapia o in cura con steroidi). Quando è stata contratta una volta, l’infezione produce immunità permanente anche se - nella maggior parte dei casi - rimane latente e si può risvegliare dopo anni oppure dar vita, superati i 50 anni, all’herpes zoster noto anche come fuoco di Sant’Antonio.

 

Varicella in gravidanza: cosa fare?

Se, però, non si è contratta durante l'infanzia è importante far attenzione ai rischi che possono insorgere in caso di varicella in gravidanza. La varicella in gravidanza, infatti, può essere molto pericolosa perché, dalla donna che la contrae, può trasmettersi al feto con conseguenze più o meno gravi che dipendono dal momento della gestazione nel quale si presenta la malattia. Tra tutte le possibilità quella che potenzialmente può avere ripercussioni maggiori sulla salute del feto, si verifica qualora la malattia sia contratta negli ultimi giorni di gravidanza perché se la madre l'ha avuta tra i due e i cinque giorni prima del parto il bebè ha più probabilità di contrarre la medesima malattia che, nel caso dei neonati, può essere mortale in una discreta percentuale di casi.

 

Vaccino per varicella

Proprio a causa delle conseguenze - anche gravi - che possono essere causate dalla varicella contratta durante la gravidanza, dal 1995 per la varicella è disponibile un vaccino la cui efficacia è stata stimata al 95% nella fase di prevenzione delle forme gravi e tra il 70 e l’85% nelle prevenzioni di forme lievi. La vaccinazione – ritenuta sicura e, in generale, molto ben tollerata - va effettuata con una sola dose ai bambini tra 1 anno e 12 anni, e con due dosi in chi ha più di 12 anni. Il vaccino è fortemente consigliato nei bambini più grandi, negli adolescenti e negli adulti che non abbiano ancora contratto la malattia (e siano privi di controindicazioni) oltre che, naturalmente, per le donne in età fertile che non hanno già avuto la malattia.

 

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