Un test unico per scovare tutti i virus

In futuro basteranno una goccia di sangue e un singolo test per individuare tutti i virus di cui è (o è stato) affetto un paziente.

Una nuova tecnica permetterà di ricostruire la storia virale di una persona con una sola goccia di sangue.


Semplice, veloce e preciso. In futuro basterà una goccia di sangue per determinare la storia virale di ciascuno. Questo grazie ad un nuovo test, chiamato VirScan, che è stato sviluppato da un team di scienziati della Harvard University Medical School e del Brigham and Women's Hospital di Boston, che hanno pubblicato i risultati del lavoro su Science. Questa invenzione permetterà così di individuare con quali virus si è entrati in contatto nell’arco dell’intera esistenza:  una tecnica diagnostica semplice e in grado di evitare molti esami aggiuntivi. Analizzando una piccola goccia di sangue, infatti, il nuovo macchinario sarà in grado di ricostruire quella che è la "storia virale" di una persona.

Oltretutto, la spesa non è esorbitante. Al costo di circa 25 dollari sarà possibile procedere alla analisi e alla individuazione di oltre 1000 diversi ceppi di 206 virus. Più in particolare, il principio è quello di trovare, più che i batteri, gli anticorpi che l’organismo ha sviluppato proprio perché, nel tempo, è entrato in contatto con i diversi virus: in questo modo si potrà capire non solo lo stato presente, ma passato visto che, anche dopo che è trascorso molto tempo dall’infezione, gli anticorpi restano in circolo nel sangue per essere così in grado di reagire anche a minacce future all'organismo.  

Il lavoro di ricerca ha già analizzato le risposte (positive) su un campione di pazienti, provenienti da parti molto diverse del mondo, e quindi portatori di ceppi virali molto diversi: un totale di 569 partecipanti, da Stati Uniti, Sud Africa, Tailandia e Perù, ognuno dei quali, si è poi scoperto, è entrato mediamente in contatto con almeno dieci diverse specie di virus nella sua vita, anche se due pazienti hanno mostrato di aver incontrato la cifra record di agenti patogeni appartenenti a ben 84 ceppi differenti.

Così come, si è scoperto, la situazione cambia tra adulti e bambini, non tanto per l'arco di tempo di vita differente, quanto perché alcuni bambini non sono mai stati esposti a virus presenti in passato, con il risultato che ci sono anticorpi comuni tra gli adulti, ma non tra i bambini. Infine, i pazienti provenienti da Sud Africa, Perù e Thailandia hanno mostrato di avere più anticorpi dei cittadini nordamericani e chi, tra i soggetti presenti nella ricerca, era  affetto da Hiv, aveva molti più anticorpi rispetto alle persone non sieropositive.
 
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