La popolarità ai tempi di Twitter
Hai un sacco di follower su Twitter e un record di amici su Facebook? Non è detto che tu sia una persona davvero estroversa. Lo dicono i ricercatori americani della Tuck Business School del Dartmouth College.
Il numero di amicizie virtuali, spiegano gli esperti, porta le persone ad avere una errata percezione di sé, e a ritenersi più popolari di quanto non siano in realtà. Il mondo virtuale mostra (ingigantito) un fenomeno sociale e psicologico conosciuto come il paradosso dell'amicizia, secondo il quale, in media, ognuno di noi cerca di conoscere chi ha già molti amici piuttosto che chi ne ha pochi. In questo modo chi è estroverso avrà sempre più amici, al contrario di chi non lo è.
Sembra un'affermazione scontata, eppure questo porta ad una serie di distorsioni sociali di cui siamo sempre meno consapevoli. Per quanto riguarda i social network, ad esempio, si potrebbe dire che chi avanza una richiesta di amicizia virtuale ha sempre meno amici di chi la riceve.
In base ad un discorso puramente statistico, però, nel mondo virtuale ci sono più estroversi di quanti se ne incontrino nella realtà di tutti i giorni. Vedendola da un altro punto di vista, molte persone, compiacendosi del numero vertiginoso dei propri contatti su Twitter o Instagram, potrebbero giudicare erroneamente il proprio carattere e ritenersi molto estroversi, senza in realtà esserlo veramente. A dire il vero, potremmo dire che solo gli introversi hanno un'effettiva percezione dei propri legami virtuali e reali.
I ricercatori della Tuck Business School del Dartmouth College sono riusciti a provare questa ingarbugliata situazione sociale e virtuale studiando i comportamenti di alcune classi di nuovi studenti, e analizzando le reti sociali che stavano nascendo, i legami virtuali e quelli nati tra i banchi. Il risultato? I più popolari in rete non lo sono nella vita offline, mentre chi ha poche, ma selezionate, amicizie in rete fa la stessa cosa anche una volta spento il computer.
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