Asma: 10 luoghi comuni da sfatare
Le persone asmatiche non possono fare sport, i corticosteroidi sono pericolosi, ci si può curare da soli... ecco la risposta a 10 luoghi comuni sull'asma, una malattia che colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo.
A forza di utilizzarli, i broncodilatatori perdono la loro efficacia
I broncodilatatori sono dei farmaci che possono essere presi quando insorgono dei problemi di respirazione; servono per aiutare i polmoni ad espandersi per ricevere meglio l'ossigeno.
Alcuni temono che, utilizzandoli troppo spesso, l'organismo ci si abitui e non risponda più ai loro stimoli. Vero o falso?
Falso. È stato dimostrato che la paura della dipendenza è infondata, soprattutto se questi farmaci vengono assunti in combinazione con i corticosteroidi per via inalatoria. Questa convinzione, tuttavia, si può spiegare: è alto il numero degli asmatici che tendono ad automedicarsi e ad usare i loro spray quando si sentono a disagio, senza aver mai consultato un medico.
I broncodilatatori, come gli altri farmaci contro l'asma, vanno sempre utilizzati sotto controllo medico. Innanzitutto perché non sono privi di effetti collaterali; e poi perché, se l'infiammazione peggiora, i broncodilatatori potrebbero non essere più sufficienti.
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Contro l'asma non c'è molto da fare
Nell'immaginario collettivo, una persona che soffre d'asma non abbandona mai i suoi preziosi medicinali, che gli permettono di riprendere fiato.
È vero solo in parte: perché, oltre a tenere l'asma sotto controllo durante le crisi, la si può combattere. Oltre alla chiusura dei bronchi (che i broncodilatatori permettono di ridurre), l’asma è caratterizzata anche da un’infiammazione permanente o semipermanente, che si manifesta perché i bronchi sono più sensibili e irritabili della media.
Se i broncodilatatori alleviano e danno sollievo al broncospasmo (tanto da essere definiti farmaci al bisogno), non curano l’infiammazione. Ecco perché bisogna fare anche un trattamento di fondo. Spesso viene trascurato, il che può provocare un acuirsi dell'infiammazione. Di solito vengono prescritti dei corticosteroidi inalatori, ai quali possono essere associati anche altri farmaci.
I corticosteroidi fanno male alla salute
Il cortisone fa gonfiare ed è dannoso per l’organismo se usato per troppo tempo. Ecco perché alcune persone hanno paura di usarlo per il trattamento dell'asma. Le preoccupazioni non sono infondate, ma vanno ridimensionate.
Le dosi somministrate localmente, direttamente a livello dei bronchi, dove devono agire, sono basse. I corticosteroidi sono molto importanti perché riducono l'infiammazione dei bronchi legata all’asma, che persiste al di là delle crisi.
È fondamentale consultare un medico e farsi seguire durante la terapia: è l'unico modo per poter tenere l'asma sotto controllo. L'automedicazione, invece, comporta dei rischi gravi per la salute.
Quando si è asmatici, è meglio evitare di fare sport?
No, essere asmatici non impedisce di fare sport. Anzi!
Questa idea va contro l'atteggiamento giusto, che è quello di sviluppare la capacità respiratoria del malato, attraverso un'attività fisica moderata e regolare. Il segreto sta proprio in questi due aggettivi. Infatti, si deve praticare un’attività fisica compatibile con le proprie capacità e possibilità. Non bisogna porsi degli obiettivi troppo ambiziosi (anche se esistono degli atleti asmatici che gareggiano a livello olimpico).
Per evitare le crisi durante l'allenamento, è necessario che il trattamento dell’asma sia equilibrato e che il malato sia seguito regolarmente da un medico. È anche importante evitare le attività che non possono essere interrotte in caso di bisogno e quelle che si svolgono in ambienti a rischio (paracadutismo, sport subacquei, alpinismo d'alta quota...).
Il discorso vale anche per i bambini: anche loro infatti possono fare sport pur soffrendo d'asma. L'importante è che insegnanti e allenatori siano informati. È necessario tenerli al corrente del trattamento seguito dal bambino in modo che possano verificare che lo prenda correttamente, se necessario, prima dell'allenamento.
L’asma passa da sola con l’adolescenza
Un amico di un'amica soffriva d'asma da piccolo, ma è guarito durante l'adolescenza senza fare ricorso a nessun trattamento particolare. Da adulto, non ha più avuto nessun problema.
Questo è quello che pensa lui. In realtà, le cose sono più complicate. È vero che alcuni bambini asmatici “guariscono” nella transizione verso l'età adulta. Tuttavia, non si tratta di una guarigione miracolosa.
Al contrario, l'asma va sempre tenuta sotto controllo. A volte, con i cambiamenti ormonali, un bambino asmatico diventa un adolescente senza problemi di salute. Ma resterà sempre potenzialmente asmatico e la malattia potrebbe ricomparire in futuro. Ecco perché si parla di malattia cronica.
Esiste anche la possibilità che l'asma si aggravi proprio durante l'adolescenza. I genitori devono fare attenzione, anche perché gli adolescenti hanno a volte un atteggiamento di rifiuto. Un simile atteggiamento può avere gravi conseguenze per la salute.
Sono anni che non ho più l'asma, vuol dire che sono guarita?
È difficile pensare all'asma quando l'ultima crisi risale a dieci anni fa e si pensa di essersene liberati.
Eppure... quando si ha sofferto d'asma, significa che si ha una tendenza all'infiammazione e all’iperreattività bronchiale. Ecco perché gli attacchi d'asma possono presentarsi anche a distanza di anni.
L'asma può per esempio risvegliarsi durante la gravidanza o la menopausa. Il modo migliore per non avere brutte sorprese è essere consapevoli del fatto che l'asma è una malattia cronica, e fare attenzione per tutta la vita. Chi ha sofferto d'asma dovrebbe evitare di fumare, di esporsi agli agenti allergenici e consultare un medico quando avverte una mancanza di fiato.
Meglio non dare farmaci ai bambini, se non il minimo indispensabile
Non ci piace vedere nostro figlio prendere le sue medicine ogni giorno. Soprattutto perché abbiamo sempre sentito dire che i medici tendono a dare troppi farmaci. Forse sarebbe meglio che ne prendesse meno...
Sì e no. Per evitare che un bambino soffra di attacchi d'asma tutta la vita, è meglio che cominci la cura abbastanza presto. Diagnosticare questo disturbo non è sempre facile (soprattutto sotto i cinque anni), ed è per questo che è fondamentale rivolgersi a un medico.
Sarà sempre il medico a prescrivere la terapia adeguata, facendo attenzione alle dosi farmacologiche (che saranno le più basse possibili). Il bambino diventerà più consapevole del suo disturbo e, crescendo, riuscirà a tenere l'asma sotto controllo.
L'asma è una malattia psicosomatica
"È un bambino ansioso, è da lì che viene l’asma". Se avete un bambino asmatico o se lo siete voi stesse, forse vi siete sentite ripetere questa frase un certo numero di volte.
No, l'asma non è una malattia psicosomatica! Si tratta di una vera e propria malattia dei bronchi, la cui mucosa (la parete) è particolarmente sensibile. Nell’asma, è il restringimento delle vie aeree che provoca delle difficoltà respiratorie, al punto di scatenare una crisi. La mucosa bronchiale reagisce ai fattori scatenanti, che variano da una persona all'altra: allergeni, sostanze irritanti come l'inquinamento o il fumo...
È vero, però, che anche alcuni eventi possono scatenare o esacerbare una crisi. Ma questo succede perché, alla base, c'è un disturbo fisiologico, e non viceversa.
L'asma è dovuta principalmente all'inquinamento e alla vita moderna
Con tutti i gas di scarico, il fumo di sigaretta e tutto quello che respiriamo tutto il giorno, è logico che i nostri polmoni siano sensibili, giusto?
Ancora una volta: sì e no. L'inquinamento è dannoso per i polmoni ma non è particolarmente responsabile dell'asma. Se così fosse, basterebbe vivere in una terra vergine, lontano da ogni fonte d'inquinamento, per risolvere il problema. È vero che lo stile di vita moderno è dannoso per la salute delle vie respiratorie. Ma non è la causa principale dei disturbi asmatici.
Molti allergeni sono naturali. È il caso dei pollini o dei peli di certi animali. Un altro fattore da non trascurare è l'ereditarietà: se si ha un parente che soffre d'asma, il rischio di sviluppare questa patologia è più elevato.
Se non si è veramente asmatici, basta andare in farmacia
Ogni tanto avete un attacco d'asma, ma niente di grave. Non vi definireste asmatiche. Fare un trattamento di fondo vi sembra esagerato. Basta avere a portata di mano un broncodilatatore e chiedere consiglio al farmacista di tanto in tanto.
Il problema è che l'automedicazione può essere pericolosa. Si è convinti di tenere sotto controllo le crisi, ma si perde di vista il problema di fondo. Il rischio è che l'infiammazione si acuisca e che l'asma si aggravi.
Non bisogna abituarsi ai problemi respiratori. Perché, se avere qualche difficoltà nella respirazione può essere sopportabile, le crisi non lo sono. È solo allora che ci si rende conto della gravità della patologia. Ecco perché è fondamentale seguire una terapia di fondo.