Monociti: alti e bassi

Il sangue conta 5 tipi di globuli bianchi o leucociti maturi: linfociti, monociti, neutrofili, eosinofili e basofili o mastociti. I monociti sono i più grandi e sono i precursori dei macrofagi, nei quali si trasformano dopo essere migrati dal sangue ai tessuti: qui è richiesta la loro presenza dove agiscono come ‘spazzini’, fagocitando i microrganismi estranei e potenzialmente dannosi.

Valori

Il dosaggio avviene tramite un prelievo di sangue venoso e il successivo conteggio nell’emocromo dove si individuano i globuli bianchi totali e le sottopopolazioni. Nell’emocromo viene indicata la distribuzione dei 5 tipi di globuli bianchi sia in percentuale che in numero assoluto: bisogna sempre valutare entrambi i valori, poiché non è detto che a una variazione della percentuale corrisponda anche una variazione della quantità totale di leucociti

Monociti leggermente alti

Se un esame dà questo risultato non è il caso di allarmarsi, perché i monociti possono aumentare anche in casi di malattie di natura virale, proprio perché servono a difendere l’organismo dall’attacco degli stessi virus, come in caso di un'influenza o un herpes: si tratta di uno stato reversibile, che però deve essere valutato dal medico curante.

Monociti alti - cosa significa?

Quando però il valore della concentrazione ematica di monociti è patologico (monocitosi) può essere spia di numerose patologie, dalle infezioni croniche alle malattie autoimmuni o del sangue, fino alle neoplasie. Si osserva anche in caso di malattie infettive acute di natura virale, come la mononucleosi.

Testo revisionato dalla dottoressa Pacini Pamela

Foto: © Sebastian Kaulitzki- 123RF

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