Emocoltura: linee guida

L’emocoltura è un test importantissimo che viene effettuato tramite prelievo sanguigno per l’identificazione di un’eventuale presenza di germi aerobi o anaerobi.

Perché si fa l’emocoltura?

L’emocoltura è indicata in presenza dei seguenti sintomi o casi: ipertermia o ipotermia, febbre alta e brividi e per un bilancio infettivo. Questo esame permette di individuare i germi all’origine di un’infezione e di stabilire così gli antibiotici attivi contro questo tipo di germi. L’antibiogramma, l’esame realizzato in seguito all’emocoltura, indica il grado di sensibilità di un germe verso determinati antibiotici.

Valori normali

I valori normali corrispondono ad un’emocoltura sterile dove non vi è alcuna traccia di germe.

Emocoltura positiva

L’emocoltura può essere positiva nei casi patologici seguenti: stafilococco coagulasi negativo, micrococcus, corynebacterium, deficit immunitario, cirrosi, infezioni digestive o cutanee, colecisti.

=Falsi negativi==
In alcuni casi , il risultato di un’emocoltura può essere normale (negativo) anche se è presente un germe patogeno. Questi “falsi negativi” si riproducono nelle situazioni seguenti: condizioni di prelievo non rispettate, ambiente di coltura non adatto alle esigenze del batterio responsabile, trattamento a base di antibiotici, non rispetto dei tempi di incubazione.

Avvertenze

Le norme di realizzazione dell’emocoltura sono diverse a seconda delle tecniche utilizzate dai diversi laboratori. Inoltre i soli risultati non possono costituire una diagnosi, è dunque importante consultare un medico per eventuali esami complementari o per un adeguato trattamento.

Foto: © David Persson - Shutterstock.com

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