Coma farmacologico

Definizione

Il coma è un problema che provoca una diminuzione più o meno prolungata delle funzioni vitali: dell’esser cosciente, della sensibilità e dell’attività motoria. Le funzioni respiratorie e circolatorie sono generalmente conservate, salvo casi profondi, più gravi. Si parla di coma farmacologico (sedazione), quando il coma è provocato artificialmente.

Sintomi

Come per un qualunque caso di coma, la valutazione del coma artificiale è basata su una scala specifica, la scala di Glasgow, da 3 a 15. Tre sono i criteri determinanti: l’apertura degli occhi, la risposta verbale e la risposta motoria. Più il dato è elevato, meno il coma risulta essere profondo: ad es. un dato 3 significa l’assenza totale di risposta agli stimoli, mente un valore 15, una risposta normale, spontanea e volontaria ai test (coma vigile).

Diagnosi

Il medico decide di indurre il coma farmacologico o di mantenerlo, per ragioni terapeutiche, dopo un coma sopraggiunto spontaneamente, per evitare il ritorno precoce allo stato di coscienza: Esso può essere indotto sia con un’anestesia, solitamente per quei soggetti che presentano più traumi (fratture, lesioni dei tessuti o degli organi, per es.), al fine di diminuire le sensazioni dolorose durante il trattamento.

Coma farmacologico indotto

Le persone mantenute in coma artificiale sono monitorate da un servizio di rianimazione, intubate al fine di mantenere un’assistenza respiratoria attiva, efficace. Questo tipo di coma è indotto solamente sotto prescrizione medica, attraverso iniezione intravenosa di ipnotici o sedativi.

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