Febbre nei bambini: cosa fare e quando allarmarsi

La febbre nei bambini si manifesta con altissima frequenza. Ecco come comportarsi e quando allarmarsi se si presenta questo fastidioso disturbo.

Febbre nel bambino

Ricerche mediche (studi dell’HAS, l’Haute Autorité de Santé francese) ricordano che la febbre non è un disturbo generalmente pericoloso: si tratta di un aumento di temperatura al di sopra dei 38° in un bambino vestito, che non ha praticato attività fisica e che si trova in un ambiente a temperatura normale. Altri segni, come cefalee o apatia, possono essere associati a questo aumento di temperatura. Il trattamento proposto in questa guida mira ad alleviare la sensazione sgradevole che accompagna la febbre e non a come far abbassare la febbre ai bambini.

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I segni di gravità legati alla febbre nel bambino sono, secondo l’HAS: nei bambini di meno di 3 mesi, difficoltà respiratorie, assenza di risposta agli stimoli, pallore, cianosi, rigonfiamento della fontanella (membrana sita tra le ossa del cranio) e grida deboli. Questi segni indicano la necessità di un trattamento d’urgenza.
L’HAS raccomanda la messa in atto di misure parallele al trattamento medico: offrire da bere spesso al bambino, non coprirlo troppo e non aumentare la temperatura della camera in cui si trova. Si raccomanda di non far fare al bambino dei bagni in acqua fredda perché si rischia di aumentare il suo fastidio.
La monoterapia è raccomandata per le prime 24 ore: si tratta di una sola molecola scelta in funzione delle sue controindicazioni e delle precauzioni d’impiego. In caso di febbre nel bambino si sconsiglia la somministrazione di aspirina.

Misurare la temperatura nel bambino

Il metodo di riferimento per la misurazione delle temperatura è il termometro elettronico flessibile per via rettale. È possibile anche ricorre ad altre soluzioni in caso di stress o di rifiuto (cosa frequente eni bambini al di sopra dei due anni): termometro elettronico per via orale o ausiliare (ascelle) o termometro a infrarossi da mettere nell’orecchio o sulla fronte. Per i neonati l’HAS precisa che la sua ascellare è comparabile a quella rettale. In assenza di sintomi non è necessario misurare sistematicamente la temperatura del bambino

Trattamento medico della febbre nel bambino

L’HAS raccomanda di somministrare al bambino affetto da febbre una posologia di 60 mg/kg al giorno ripartite in 4 o 6 dosi. Il lasso di tempo minimo tra una somministrazione e l’altra dev’essere di 4 ore.
In caso di controindicazioni al paracetamolo, l’HAS precisa che è possibile ricorrere ad antinfiammatori non steroidi (FANS) a condizione di non associarne due: l’ibuprofene (nel bambino di più di 3 mesi) né con ketoprofene (nel bambino di più di 6 mesi).
L’assunzione di paracetamolo può provocare ipersensibilità, lesioni cutanee e allergiche e, in caso di sovradosaggio la distruzione delle cellule del fegato.
I FANS possono essere all’origine di infezioni cutanee, un allungamento del tempo di sanguinamento o (in rari casi) emorragie digestive o renali. Il ricorso ai FANS è sconsigliato in caso di varicella e dev’essere oggetto di un controllo particolare in caso di sospetta infezione batterica.

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