Miocardite: sintomi, cause e trattamento
La miocardite o infiammazione de miocardio è spesso causata da un’infezione del muscolo cardiaco. Il suo trattamento è sintomatico e necessita di un regolare controllo.
Cos’è la miocardite
La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco la cui evoluzione si svolge in tre fasi: l’invasione virale (che avviene in qualche giorno), una fase auto-immunitaria (che va da qualche settimana a qualche mese) ed una fase tardiva durante la quale appaiono i segni d’insufficienza cardiaca.
Sintomi
I sintomi della miocardite sono di natura e di gravità variabile. Non è detto, inoltre, che rimandino precisamente a questa patologia. Alcune infiammazione del miocardio possono manifestarsi in primo luogo attraverso un episodio influenzale (febbre, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari) o per un periodo asintomatico, prima della manifestazione dei sintomi che sono dolori al torace, dispnea, insufficienza cardiaca, disturbo del ritmo cardiaco.
Nel caso di una miocardite fulminante l’infiammazione evolve molto rapidamente verso uno shock cardiologico, disturbo del cuore per cui è necessario intervenire il più velocemente possibile.
Cause e fattori di rischio
La miocardite è generalmente dovuta ad un’infezione virale (Adenovirus, Coxsackievirus), in particolare nei bambini. L’infiammazione può anche essere associata ad un’altra patologia di origine batterica (malattia di Lyme, difterite).
Più raramente la miocardite è la conseguenza dell’assunzione una sostanza tossica: alcol, cocaina o anche veleno di serpente e di scorpione.
Diagnosi
In assenza di sintomi specifici la diagnosi di una miocardite richiede diversi esami. Un bilancio biologica è richiesto per reperire eventuali segnali infiammatori e la presenza di virus nel sangue. Tale bilancio è completato da altri esami (risonanza magnetica, elettrocardiogramma, coronarografia) per evitare di confondere questo disturbo con altre patologie cardiache.
Trattamento
La cura di una miocardite è effettuata trattando i sintomi con farmaci specifici, tenendo il paziente sotto stretta sorveglianza e a riposo. Inoltre, si raccomanda di evitare sforzi importanti e moderare il consumo di alcol e tabacco.
La guarigione ed il recupero delle funzioni cardiache sopraggiungono in genere dopo alcuni mesi. Esiste però il rischio di sequele a lungo termine il cui pronostico varia a seconda del caso. Nel caso di scompenso cardiaco più severo un trapianto può avverarsi necessario.
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