Femminicidio in Italia: 9 eclatanti casi

Il femminicidio in Italia è una delle piaghe sociali che, nonostante campagne di sensibilizzazione, proposte di leggi e sollecitazioni anche dal mondo ecclesiastico, sanguinano ancora copiosamente su tutti i quotidiani del nostro paese.


Femminicidio in Italia: sempre più in ascesa i casi di violenza domestica (e non) che si traducono in veri e propri omicidi.


Il femminicidio in Italia è simile ad un’epidemia travolgente ad effetto domino. Le casistiche possono essere profondamente diverse e i moventi degli omicidi tra i più disparati, ma tutti presentano un solo comune denominatore: la demolizione del sesso debole. Sempre loro, sempre le donne. Protagoniste di scandali politici, sessuali o vittime innocenti di una torbida relazione amorosa, le cifre delle donne uccise, soprattutto negli ultimi decenni, danno il capogiro.  Ecco qui di seguito una mappa esaustiva di nove casi di cronaca che hanno marcato definitivamente la storia del Bel paese dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, passando da delitti passionali a scandali politici o di mafia.

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Femminicidio in Italia: Il caso di Wilma Montesi

Wilma Montesi: questo caso di femminicidio è stato tra i più misteriosi in Italia.


La vicenda di Wilma Montesi è uno tra i casi di femminicidio più eclatanti che ha firmato una delle pagine più burrascose della vita sociale e politica italiana. Il cadavere di una bella ragazza romana viene rinvenuto riverso sulla spiaggia di Torvaianica, non lontana dalla capitale. Gli investigatori liquidano il caso affermando che la morte della vittima sia stata dovuta ad un malore ma i risvolti che la vicenda assume, grazie alle inchieste condotte da un piccolo giornale scandalistico, sono degne della trama di Twin Peaks. La ragazza infatti, pare sarebbe morta durante un festino a base di droga e alcol, dove esponenti di spicco della scena politica italiana avevano preso parte. Il caso rimbalza così sulle pagine politiche e crea in quegli anni una profonda spaccatura mediatico-politica. 


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Massacro del Circeo, un caso tra i più efferati in Italia

Donatella Colasanti, la superstite del massacro del Circeo, è morta al'età di 47 anni per neoplasia mammaria.


Il Massacro del Circeo è la vicenda che spiega bene quanto e come la cattiveria umana assuma talvolta forme raccapriccianti. Protagoniste di questa triste storia, occorsa negli Settanta, due ragazzine di bassa estrazione sociale, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, che vennero adescate e rapite da un gruppo di tre giovani facenti parte dell'alta borghesia romana e vicini ad ambienti di destra neofascisti. Le ragazze vennero rinchiuse dai loro tre aguzzini nella villa degli orrori sul litorale del Circeo. Ogni tipo di sopruso, vessazione e tortura vennero inflitte con ferocia gratuita sul corpo e nell'anima delle ragazze, di cui una, facendosi credere morta, riuscì miracolosamente a scampare alla furia omicida e distruttrice dei ragazzi, appartenenti alla cosidetta “Roma bene”. Uno di loro, Angelo Izzo, si macchierà più tardi di altri due gravi femminicidi. 


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Il delitto di via Poma, uno dei più longevi

Simonetta Cesaroni, protagonista di un caso di femminicidio efferato in Via Poma, a Roma.


Siamo ancora nella capitale, ma questa volta negli anni novanta: il corpo esanime della giovanissima Simonetta Cesaroni viene trovato nello stabile in via Carlo Poma dove lavora come contabile. Da lì in poi una girandola mediatica prende avvio sul caso (tuttora irrisolto) della Cesaroni: storie di intrighi passionali, portinai dall'aria apparentemente placida e telefonate in commissariato da parte di persone totalmente estranee alla vicenda, inducono gli investigatori a credere di essere di fronte ad un delitto passionale. Il primo indiziato infatti sarebbe proprio il fidanzato della vittima, Raniero Busco, che riesce tuttavia ad addurre prove schiaccianti circa la sua innocenza. Dopo vent'anni di sospetti e atroci sofferenze Pietrino Vanacore, il portinaio dello stabile dove si è consumato il delitto, si lascia annegare al largo delle coste pugliesi, e con lui, forse, anche quella parte di verità che serviva a rendere giustizia a Simonetta.

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L'omicidio di Marta Russo, tra i più clamorosi casi

La vittima, Marta Russo, uccisa forse per sbaglio mentre usciva dall'università.


Marta Russo, studentesssa romana ed ennesima vittima di femminicidio in Italia, percorre tranquillamente un vialetto dell'università insieme ad un'amica, mentre qualcuno, da lontano, le spara perforandole l'encefalo e mettendo fine alla sua vita. Dapprima viene accusata la squadra di pulizie dello stabile, che si trovava nei locali della facoltà di scienze politiche. Nei bagni infatti vengono rinvenute delle cartucce. Ma molto bruscamente però, l'attenzione della polizia si sposta invece nell'aula dell'istituto di filosofia del diritto, dove è dapprima il professore Bruno Romano a finire in manette, reo di aver coperto il presunto assassino. A ruota lo seguono altri due assistenti Salvatore Ferraro e Giovanni Scattone, su cui puntano il dito diversi testimoni. A tutt'oggi il caso di Marta Russo non rivendica ancora alcun colpevole certo.

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Delitto di Garlasco, il truce femminicidio ai danni di Chiara Poggi

Chiara Poggi, la vittima del delitto di Garlasco, ammazzata impietosamente dal suo fidanzato.


Nel 2007 il cadavere della ventiseienne Chiara Poggi viene ritrovato nella sua abitazione in una pozza di sangue. Tutti i sospetti ricadono immediatamente su Alberto Stasi, brillante studente della Bocconi di Milano e fidanzato della Poggi il quale, dopo aver fatto scattare l'allarme, ripulisce forse con eccessivo zelo scarpe e vestiti che dovevano normalmente essere impregnati di sangue. Il movente del delitto sembra essere riconducibile al fatto che la fidanzata avesse scoperto del materiale illegale pedopornografico sul computer del ragazzo che, sconvolto e atterrito, ha deciso di porre fine alla giovane vita di Chiara.

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Il femminicidio di Antonella Russo, morta per difendere la madre

Antonella Russo, giovane studentessa uccisa in un agguato tesole dall'ex convivente della madre.


La giovane vita della studentessa campana Antonella Russo, viene irremediabilmente spezzata dall'uomo che diceva di amare sua madre. Quest'ultima infatti, dopo la morte del marito e padre di Antonella, intreccia una relazione con un altro vedovo, Antonio Carbonara, il quale dimostra fin da subito un carattere tumultuoso e violento. Antonella fa quindi di tutto per preservare il benessere della madre, convincendola a troncare la pericolosa relazione con Carbonara e accompagnandola ogni giorno al lavoro per rassicurarla. L'ex convivente ne approfitta così un giorno per accostarsi all'auto di Antonella ed esplodere dei colpi di pistola che uccidono la giovane donna. Antonella Russo verrà insignita della Medaglia d'oro al valor civile per aver agito coraggiosamente nei confronti della madre.

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Delitto di Perugia, mistero e femminicidio

Meredith Kercher, la giovane studentessa inglese, vittima di uno dei casi di femminicidio più seguiti in Italia.


Il 1 novembre 2007 Meredith Kercher viene ritrovata con la gola tagliata nella sua residenza di Perugia che condivideva con un'altra giovane americana Amanda Knox. Quest'ultima viene immediatamente accusata, insieme con il suo fidanzato Raffaele Sollecito, per l'uccisione dell'amica. Successivamente viene incolpato per l'omicidio un giovane di origine ivoriana Rudy Guede, condannato a 16 anni di reclusione. Le indagini, particolarmente travagliate, fanno poi riemergere gravissime accuse a carico della coppia Knox-Sollecito, che vengono in seguito definitivamente assolti. Amanda Knox, dopo il fatto, ha scelto dunque di ritornare in patria.


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Lea Garofalo, uccisa per aver testimoniato a favore della giustizia

Lea Garofalo, un caso di femminicidio commesso dalla mafia.




Lea Garofalo voleva solo cambiare vita, condurre un'esistenza pulita cancellando ogni macchia di sangue dalla sua memoria, collaborando con la giustizia italiana, raccontando gli oscuri segreti delle faide interne a due famiglie malavitose, tra cui la sua. Ma la donna, attirata dall'ex compagno in un appartemento a Milano, con la scusa di parlarle della loro figlia, uccide con altri due complici la povera vittima, il cui cadavere martoriato verrà bruciato e gettato per non lasciar alcuna traccia. I tre assassini verranno tutti debitamente condannati ad una pena di reclusione.


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Ashley Olsen, un gioco erotico finito male

Asheley Olsen in una foto spensierata con il suo cane, qualche tempo prima del delitto.


La giovane e bella americana Ashley Olsen era venuta in Italia per trascorrere del tempo accanto al padre, commerciante d'arte. La sera del delitto la donna, dopo aver trascorso una lunga serata con le amiche, ha un appuntamento con un uomo, col quale, come rivela l'autopsia, consuma un rapporto sessuale consenziente. Poi, la strage. Probabilmente una richiesta erotica non soddisfatta oppure uno sfogo di rabbia da parte dell'uomo che non lascia il tempo alla giovane di reagire. Ashley muore infatti strangolata. Alla fine Cheik Diaw, un giovane senegalese di 27 anni, capitola e ammette che la donna voleva cacciarlo fuori dall'appartamento degli orrori; l'uomo, però, quest'ultima richiesta, non aveva alcuna intenzione di soddisfarla. 


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