Moda anni 80: da Madonna agli Yuppies

La moda di eccessi tra l'edonismo delle business woman, il Made in Italy firmato Giorgio Armani e la nascita del mito di Madonna. Ecco gli ingredienti chiave nella ricetta fashion degli scatenati Eighties.

Gli anni 80 della moda furono caratterizzati dagli eccessi tra edonismo esasperato, look business e Made in Italy sempre più importante.


Moda anni 80, una moda in continua trasformazione destinata a modificare gli (instabili) equilibri del fashion business planetario (ereditato dal ventennio 60-70) a colpi di edonismo, icone pop e con un (salutare) tocco di Made in Italy che, nel decennio in questione, fa rima con Giorgio Armani e Gianfranco Ferré. Ma non solo. Gli Eighties, destinati a tornare massicciamente nelle tendenze della prossima stagione modaiola per la Primavera/Estate 2016, furono infatti un decennio di enormi cambiamenti capaci di modificare gli equilibri stilistici dominanti con un mix vincente di sport, eleganza business e sartorialità d’eccellenza. Quest’ultima, poi, fu la responsabile di un “ribaltone” senza precedenti togliendo all’haute couture il suo primato stilistico per centrare le attenzioni di fashion addicted ed esperti in materia sul sempre più importante ruolo (modaiolo) del prêt-à-porter. Ecco gli ingredienti principali dell’irresistibile ricetta fashion che, sapientemente shakerati, diedero vita alla moda di quegli anni.

 

Gli anni dell’edonismo

Nella moda anni 80 s’impone il mito dell’edonismo a tutti i costi che, figlio della deregulation statunitense, rende carriera, successo, denaro e potere le parole chiave (anche) nelle tendenze vestimentarie. Largo così al fenomeno degli Yuppies, quei Young Urban Professional rampanti e sempre impeccabili, capaci anche nel look di ogni giorno di rendere palese il loro successo. Un fenomeno, questo, che per la prima volta toccò anche la moda al femminile dando origine al look business per lei composto da impeccabili tailleur (dalle spalle ampissime e dalle gonne rigorosamente a tubo), camicette inamidate di foggia maschile e mezzi tacchi, disinvolti ma eleganti.

 

Madonna e la moda degli Eighties

Madonna si impose nella moda anni 80 con il suo stile sportivo e trasgressivo.

Ma il mito del Dress for success trovò, nella moda anni 80, ben più di un oppositore. Tra i più agguerriti ecco, per esempio, coloro che portavano avanti il mito, figlio del decennio precedente, della forma fisica perfetta a tutti i costi. Questa, nata davanti ai VHS di Jane Fonda, ebbe negli Eighties la sua nuova musa in Madonna, salutata dal mondo della musica e dall’universo del fashion come un’icona indiscussa, tanto da essere definita fin dal debutto come la nuova Marilyn Monroe. Lady Ciccone, almeno dal 1986 in poi, dettò infatti legge con uno stile caratterizzato da casualità e trasgressione e alimentato con colori fluo, bigiotteria multi-color, fuseaux, gonne a tutù e cinturoni dalla fibbia importante. Lo stile disco-sporty-casual che ancora oggi fa rima, nell’immaginario di molti, con la stessa etichetta di moda Eighties.

 

Nascono gli stili

Ma la moda anni 80 fu una moda di rottura anche perché concentrò l’attenzione degli addetti ai lavori nel sempre più importante settore del prêt-à-porter, capace di sottrarre alla più blasonata haute couture il ruolo di cartina tornasole dei gusti modaioli dominanti. Un passaggio epocale, questo, che introdusse anche una pluralità di stili capaci di caratterizzare la filosofia delle diverse griffe influenzando – di conseguenza – le collezioni stagionali di ognuna. Da questo momento storico in poi, infatti, ecco che a ciascun cliente viene offerta la possibilità di “affidarsi” a un designer senza dover più fronteggiare stagionalmente i capricci di una moda costantemente instabile: dagli anni 80 in poi le grandi oscillazioni scompaiono e s’impone - di conseguenza - lo stile individuale che, spesso, guarda al know how del Made in Italy.

 

Il Made in Italy

Giorgio Armani conquistò nel 1982 una copertina del Times.

E il Made in Italy è l’ultimo elemento caratterizzante di questo decennio stilisticamente dirompente. Proprio negli anni 80, infatti, la moda italiana iniziò ad imporsi a 360° portando nel mondo della moda un'attenzione (destinata poi a crescere e a consolidarsi nei decenni successivi) per lo stile del Belpaese. Tra i designer nostrani si impose così il nome di Giorgio Armani, consacrato alla fama planetaria con una copertina del Time già nell’aprile 1982. Ma dall’Italia non arrivò solo il Re dell’abito destrutturato. Nello stesso decennio, infatti, si fece largo anche il nome di Gianfranco Ferré capace di rivoluzionare la femminilità (e il Fatto in Italia) grazie alla sua camicia bianca, rielaborata ad arte fino a diventare vera e propria icona della moda nostrana. In Italia ma anche (e soprattutto) tra i suoi estimatori stranieri, destinati a moltiplicarsi con il passare degli anni. 


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