Cos'è la felicità? Per i trentenni, un miraggio

Cos'è la felicità? La sua ricerca non porta buoni frutti per la generazione degli anni Ottanta, mentre per teenager e ventenni le cose vanno meglio.

Ad essere meno felici sono i trentenni di oggi, mentre la gioia di giovani adulti e teenager è invece in aumento. Ma cos'è la felicità?


Felici durante l'adolescenza, fino a vent'anni, poi le cose vanno peggiorando. Ma cos'è la felicità? A vedere le cose in grigio pare siano gli attuali trentenni, giovani adulti che oggi sono meno felici di chi, 40 anni fa, aveva la loro stessa età. Facile dare la colpa alla mancanza di lavoro, al cambiamento delle certezze sociali e ad una fatica generalizzata anche sul lato emotivo. Ma ad andare invece per il meglio è la vita di adolescenti e ventenni che, al contrario, non hanno mai avuto così tanta gioia di vivere. Lo sostiene la rivista Social Psychological and Personality Science, che ha portato avanti un lavoro di ricerca firmato da un team di scienziati americani, con a capo Jean M. Twenge della San Diego State University. Le sue osservazioni sono abbastanza nette: “Un precedente studio del 2008 aveva rilevato che la felicità delle donne era diminuita rispetto a quella degli uomini. Noi ora abbiamo scoperto che è calata in entrambi i sessi, soprattutto dopo il 2010”.

I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti nel corso di quattro diversi lavori di ricerca, per un totale di 1,27 milioni di cittadini americani di età compresa tra 13 e 96 anni coinvolti nell'analisi sulla ricerca della felicità. Tutte queste persone tra il 1972 e il 2014 sono state sottoposte ad una serie di sondaggi, per rilevare il loro stato emotivo. Dopo lungo tempo, è oggi possibile determinare un indice storico della gioia, e al termine dell'analisi gli studiosi hanno potuto dire che solo dopo il 2010 la correlazione positiva tra avanzare dell'età e aumento della felicità è andata volatilizzandosi. In particolare, agli inizi degli anni Settanta, il 38% delle persone di età superiore a 30 anni dichiarava di sentirsi “molto felice”. Dopo il 2010 la percentuale è scesa al 32%. Tra adolescenti e giovani, invece, la felicità è andata aumentando (oggi è il 30%, mentre quarant'anni fa era il 28%).

Il nostro tempo, caratterizzato da una cultura pervasa dalla tecnologia, dalla ricerca di attenzioni e da relazioni fugaci, può essere eccitante e stimolante per gli adolescenti e i giovani adulti, ma potrebbe non fornire la stabilità e il senso di comunità di cui necessitano gli adulti. La cultura americana ha sempre incoraggiato le persone a nutrire grandi aspettative e a seguire i propri sogni, due elementi che aiutano a sentirsi bene quando si è giovani. Tuttavia, l'adulto medio si è reso conto che i suoi sogni potrebbero non realizzarsi. Di conseguenza, un minor livello di felicità appare un risultato scontato. Nelle epoche precedenti le persone mature non si aspettavano troppo dalla vita, invece oggi le aspettative sono così alte che non possono essere soddisfatte” ha spiegato Jean M. Twenge.
Insomma, tanta fatica per scoprire che le nonne avevano ragione: chi troppo vuole nulla stringe.

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