"Time": Kanye West e Kim Kardashian tra i 100 personaggi più influenti al mondo

Il "Time" pubblica la lista dei 100 personaggi più influenti al mondo. Kanye West finisce in copertina. Nell'elenco - dove non compare nessun italiano - anche Kim Kardashian, Taylor Swift, Emma Watson, Hillary Clinton e Papa Francesco. 

Kanye West è sulla copertina del settimanale "Time" dedicato alle 100 persone più influenti al mondo. Nella lista anche la moglie Kim Kardashian.


Ci sono il rapper Kanye West e la moglie Kim Kardashian. C’è l’attrice (ma anche ambasciatrice di buona volontà all’Onu) Emma Watson e il collega Bradley Cooper. C’è Papa Francesco. Ci sono Hillary Clinton, Vladimir Putin, Raul Castro, Angela Merkel e Alexis Tsipras. C’è Taylor Swift. C’è l’amministratore delegato della Apple, Tim Cook e ci sono i fratelli Charles e David Koch, i magnati delle Koch Industries (che, tanto per intenderci, tra le altre cose trattano petrolio, fertilizzanti, minerali e carta). C’è lo scrittore giapponese che corre Haruki Murakami, il pittore Chris Ofili e Richard Linklater, il regista di Boyhood

C’è l’attivista e premio Nobel, la pakistana Malala Yousafzai, e c’è il presidente tunisino Beji Caid Essebi, rispettivamente la più giovane e il più vecchio della lista dei cento personaggi più influenti al mondo secondo il settimanale Time. Ovvero leader e rivoluzionari, costruttori e titani, artisti e intrattenitori, scienziati e pensatori, eroi e icone che la rivista ha accuratamente selezionato scandagliando l’attualità, la popolarità, i conti correnti. E se per conoscere la classifica bisogna aspettare la fine dell’anno, per sapere che non c’è nemmeno un italiano basta scorrere i nomi incastrati nelle cinque categorie. Kanye guida quella dei Titani e si guadagna la copertina

Per descrivere ogni personaggio il settimanale ha scomodato nomi altisonanti: vedi Barack Obama (a sua volta dipinto dal rinomato giornalista Joe Klein) che racconta chi è il collega indiano Narendra Modi, David Cameron alle prese con il presidente iracheno Haider al Habadi e Yoko Ono con Haruki Murakami. E ancora: Marina Abramovic si occupa di Björk, Jessica Alba di Diane von Furstenberg, Taylor Swift (raccontata dall’attrice Mariska Hargitay) di Ina Garten (l’autrice che firma i catering dell'upper class), Robin Wright del ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. Insomma, a volere leggere chi è chi c’è da perdere un intero fine settimana. Spassosissimo, per altro, visto che le penne americane di certo non vanno per il sottile e non regalano niente a nessuno. 

Vedi che cosa dice Elon Musk - l’imprenditore classe 1971 che tra le altre cose ha creato SpaceX, PayPal, la prima auto sportiva elettrica, la versione per privati cittadini dello Space Shuttle - di Kanye West: “Non è certo la prima persona che vi verrebbe in mente di mettere in questa lista”. Eppure, continua Musk “credendo in se stesso, con la sua incredibile tenacia è arrivato dov’è oggi. Uno che ha combattuto per guadagnarsi il suo posto nel pantheon culturale con uno scopo”. Uno capace di fare “una critica sociale e una chiamata alle armi (con una battuta): Noi rapper siamo tendenza: noi rappiamo, non pensiamo. Ma Kanye fa pensare. Costantemente. Su tutto. E vuole che tutti gli altri facciano lo stesso. E ora è che è diventato un punto di riferimento non ha paura di essere giudicato o ridicolizzato”.

Della moglie, Kim Kardashian West, scrive la popolare conduttrice tv Martha Stewart: “È un fenomeno mediatico. Ha 29 milioni di seguaci su Instagram e 31 milioni su Twitter, e il suo show Keeping Up With the Kardashians, è un appuntamento fisso per un pubblico vastissimo. Perché? Perché? Perché? Dovremmo chiederlo a noi stessi. Ecco alcune buone ragioni: bella in un modo del tutto esagerato ed esotico, Kim trasuda l’energia, la sensualità, il dramma, la determinazione, l’irruenza e la felicità”. 

Per chi se lo fosse perso, la famiglia più mediatica (e ora anche tra le più potenti) del mondo si è fatta seguire dalla troupe nel viaggio in Armenia, la terra d’origine di Kim per commemorare il centenario del genocidio. Con l’occasione hanno anche fatto un salto a Gerusalemme dove, nella cattedrale di St.James, hanno battezzato la piccola North. Che, stando ai gossip avrà presto il tanto desiderato (dalla madre) fratellino. Tranquilli, mediatici come sono, a breve la notizia sarà sotto gli occhi di tutti.

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