Orlando Bloom a Roma: "Un genitore deve parlare con i figli"

Con i capelli corti, un pizzetto alla Will Turner e un elegante completo scuro Orlando Bloom è stato ospite alla Festa del Cinema di Roma per presentare il suo nuovo film "Romans" all’interno di Alice nella Città 2017.

Orlando Bloom a Roma per la presentazione di "Romans" ha parlato della sua esperienza come padre e come uomo. Ecco l'intervista che ha concesso al Magazine delle Donne. © Ufficio Stampa Festa del Cinema di Roma

Orlando Bloom a Roma (ed è subito pienone). Molti fan, infatti, hanno affollato l’Auditorium Parco della Musica per scattare un selfie e chiedere un autografo al volto dell’indimenticabile elfo Legolas della saga Il Signore degli Anelli, e il coraggioso pirata Will Turner de I Pirati dei Caraibi. L’attore inglese, che ha compiuto 40 anni lo scorso gennaio, ha costruito la sua carriera su un equilibrato gioco di film commerciali e storie di natura indie, come l’emozionante Elizabthtown di Cameron Crowe o Ned Kelly, e ora torna sul grande schermo con una storia di denuncia cruda e coinvolgente. Romans, diretto dai fratelli Shammasian e scritto da Geoff Thompson, racconta infatti la storia di Malky, un trentenne insicuro e violento che, da adolescente, è vittima di una violenza sessuale da parte del prete di quartiere. Questa brutale esperienza segna la sua vita per sempre portando ad inevitabili conseguenze.

Noi del Magazine delle Donne abbiamo incontrato Orlando Bloom durante la conferenza stampa del film, molto attuale visto lo scandalo delle molestie sessuali ad Hollywood che ogni giorno riporta nuove rivelazioni.
 

Questo film è una scelta molto coraggiosa, soprattutto per un attore legato ad un pubblico giovane: hai avuto paura?

"Inizialmente sono rimasto molto colpito dalla sceneggiatura. Un attore capisce subito istintivamente dalla prima pagina della sceneggiatura se quel film fa per lui o meno, almeno per me funziona così. Quando ho incontrato l’autore della sceneggiatura, Thompson, ho avuto modo di capire che questa storia nasceva da una sua esperienza personale di abuso sessuale e mi ha molto colpito la sua persona. Parlando con lui ho capito di poter accettare quella sfida e fare un personaggio che potesse darmi ampio respiro".
 

Quanto è stato emozionalmente complicato entrare in questo personaggio? Ti ha cambiato questo percorso?

"Sicuramente è un personaggio molto complicato, così come è complicato intraprendere questo viaggio ed immaginare il suo tormento interiore. Molti sopravvissuti che hanno vissuto questa esperienza descrivono il momento e ne parlano. Io penso sia impossibile per coloro che hanno vissuto una cosa simile affrontare la vita quotidiana senza esprimere quello che si portano dentro quindi, come attore, ho sentito la responsabilità di rendere giustizia al personaggio, alla storia, per fare in modo di farla capire al pubblico".
 

Il film dimostra che i predatori si nascondono anche in personaggi improbabili. Come padre cosa dici a tuo figlio per metterlo in guardia?

Orlando Bloom sul red carpet della Festa del Cinema di Roma. © Ufficio Stampa Festa del Cinema di Roma

"Ho lavorato con l’Unicef negli ultimi dieci anni ed è stata una bellissima esperienza che mi ha insegnato molto sia a proposito degli altri che a proposito di me stesso e della mia vita quotidiana, tanto come uomo quanto come padre. Forte di questa importante opportunità che ho avuto, ma anche del mio trascorso, penso che l’educazione sia una cosa fondamentale per tutti noi, e che possa addirittura farci capire l’impatto di una cosa simile sull’infanzia. Nella consapevolezza dobbiamo essere tutti responsabili perché un bambino, un minore, è una creatura piccola e indifesa ed è difficile parlare di questi temi con lui.

Mio figlio ha 6 anni e, sia io che la madre, cerchiamo di parlare insieme a lui di quello che vive e sperimenta ogni giorno. Penso che attraverso la parola e il contatto uno può essere consapevole e cogliere eventuali segnali".


La responsabilità di un genitore è proprio essere vigile e cogliere i segnali, anche se nel mondo di oggi è difficile.

"Spero che questo film possa in qualche modo aprire gli occhi. Vorrei aggiungere anche la parola compassione, che mi ha accompagnato spesso durante la lavorazione del film. Lo sceneggiatore che ha riflesso in qualche modo nel personaggio la sua storia mi ha detto che molte volte le persone che commettono questo tipo di abusi sono stati loro stessi vittime di abusi in passato, quindi è un’esperienza scioccante ma, come un cerchio, sembra destinata a ripetersi senza chiudersi. Proprio per questo cercare di capire è un molto fattore importante".
 

Hai contattato qualcuno che ha vissuto un’esperienza simile o sei stato vittima tu stesso di episodi di bullismo?

"Guardando le statistiche che mi hanno dato anche per fare il film una donna su 2 e un uomo su 5 hanno subito degli abusi. Sono andato in un college inglese ma non ho avuto mai esperienze o incontri diretti con qualche vittima di abuso sessuale. Non ho mai avuto un amico intimo che ha vissuto questa esperienza. Ma mi ha colpito il coraggio dello sceneggiatore che si è aperto al mondo, riuscendo a raccontare la sua verità e esperienza. Spero che questo film, poiché si parla di abuso sessuale maschile, possa dire agli uomini che esiste un posto sicuro per non farli sentire soli nella loro esperienza".
 

Cosa ne pensi della denuncia di molestie di oggi ad Hollywood?

"Qualsiasi tipo di abuso di potere di una persona su un’altra è un atto orrendo e credo che la società non sia più disposta ad accettarlo. Penso che ci sia una nuova generazione che si fa strada, che si fa avanti e fa sentire la sua voce, ed era tempo che si facesse sentire! Io sono arrivato a Hollywood all’età di 20 anni e non ho mai avuto un’esperienza diretta di tutto questo. Se questo è un momento di grandi rivelazione le persone vengono esposte e la società reagisce, ed è giusto che questo avvenga".

Stai per tornare a lavorare in una serie tv per Amazon, Carnival Row. Cosa ti ha spinto a partecipare al progetto?

"Io rispondo sempre ad un personaggio che mi offre delle idee e possibilità e, come si riscontra nel pubblico, c’è una grande passione per questa nuova televisione. Questo mondo è affascinante e questo personaggio mi permette di ampliare la mia gamma, per questo sono felice di essere parte di questo progetto". 

Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Orlando Bloom a Roma: "Un genitore deve parlare con i figli" » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.