Carlo Verdone e i 35 anni di Borotalco alla Festa del Cinema di Roma

“Sono molto emozionato di aver fatto qualcosa che è rimasto nel tempo” ha dichiarato Carlo Verdone visibilmente commosso durante l’evento speciale della Festa del Cinema di Roma dedicato al film Borotalco, restaurato in occasione del 35° anniversario e in onda su Infinity dal 1° Novembre.

Eleonora Giorgi e Carlo Verdone alla Festa del Cinema di Roma.

Ringrazio molto Infinity per questo regalo. Per me Borotalco è stata una scommessa per dimostrare di essere un attore capace di interpretare anche un personaggio unico e avere un partner accanto, per una storia non più ad episodi ma a tema unico. Ero molto nervoso all’idea di realizzare questo progetto, ma anche molto carico, perché dovevo assolutamente farcela. Insieme con lo sceneggiatore Enrico Oldoini ci abbiamo messo un anno per trovare il soggetto giusto” ha raccontato Carlo Verdone.

Sergio Benvenuti è un annoiato venditore porta a porta che vive una vita squallida, tormentato dalla fidanzata e dal suocero e costretto a dividere la stanza con un ballerino campano di nome Marcello. Un giorno però Sergio ha l’occasione di cambiare vita, assumendo l’identità di Manuel Fantoni, un architetto benestante e apparentemente perfetto che viene arrestato, uscendo di scena. Prende piede così una brillante commedia degli equivoci che, ancora oggi, è considerata un cult generazionale, sempre estremamente attuale.


Una commedia indimenticabile

© Carlo Verdone photocall

Verdone ed Eleonora Giorgi hanno incontrato il pubblico dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, insieme alla band musicale degli Stadio, per rivivere la magia anni ’80 di quella commedia che ha segnato il destino di tutti coloro che hanno contribuito a realizzarla. “All’epoca avevamo scritto molte canzoni ma nessun discografico ci faceva lavorare. Avevamo perso un po’ di fiducia, ma una sera suonavamo prima del concerto di Lucio Dalla vicino Castel Sant’Angelo e arriva Carlo. Ci sente e si innamora di due nostre canzoni che poi ha usato nella colonna sonora di questo film. Da lì è partita la nostra storia discografica, Carlo è stato il nostro Pigmalione” ha svelato il cantante Gaetano Curreri.

"Ricordo ancora l’anteprima del film a Roma, quando io ed Enrico Oldoini dovevamo andare al bagno entrambi poiché eravamo talmente nervosi mentre aspettavamo all’uscita dello spettacolo delle 20.30. Però quando la gente ha cominciato ad uscire dal cinema e un uomo ha detto: 'Ammazza, sono morto dalle risate' mi sono sentito alleggerito di 100 kg e ho pensato: 'forse ce l’abbiamo fatta!' ed è stato così” ha raccontato l'attore e regista romano in preda ad una tenera nostalgia.

Il suo personaggio, Sergio, ha trovato in Eleonora Giorgi una partner perfetta nei panni di Nadia, che la stessa attrice ha descritto come “una ragazza velleitaria ma intelligente, con tanta voglia di fare e piena di sogni” aggiungendo che “è un personaggio femminile scritto magnificamente da Carlo. Mariangela Melato e Monica Vitti si erano già espresse brillantemente con la commedia prima di me, e anche io ne avevo fatte diverse, ma nessuna aveva avuto l’impatto di Borotalco, perché lui ha delineato il personaggio di una ragazzina emblematica per quegli anni. Noi siamo stati la prima generazione che è uscita di casa per rivendicare il suo diritto al lavoro e Carlo l’ha scritto magnificamente”.


Sergio e Nadia, due amabili sognatori degli anni '80

Oggi ci sono molte attrici fantastiche ma la commedia è diventata forse un po’ borghese, mentre prima si calcava la mano anche sulle caratterizzazioni” ha aggiunto la Giorgi che ai tempi dell’anteprima romana del film si trovava in Marocco con Liliana Cavani per un film con Marcello Mastroianni. “Ero così dispiaciuta di non poter essere lì in sala, e oggi sarà la prima volta in assoluto che vedo Borotalco sul grande schermo” ha confessato emozionata.

Soffermandosi sui due protagonisti di Borotalco, amati dal pubblico e dalla critica per oltre trent’anni, Carlo Verdone ci ha tenuto a sottolineare le differenze tra i giovani di ieri e i giovani di oggi, affermando che “Sergio e Nadia oggi potrebbero essere sicuramente due ragazzi molto meno disincantati di come eravamo noi. I primi anni ‘80 erano un periodo di sogni, un surrogato della felicità degli anni ’60, ma con i primi problemi di lavoro per i giovani. C’era più leggerezza all’epoca, oggi ci sono molti problemi in più. Per esempio le chiacchierate tra amici a casa di Nadia oggi sarebbero diverse, con qualcuno che si fa le canne da una parte, qualcuno depresso dall’altra, e chi dice di andare dallo psicoanalista, perché la società è cambiata. Non c’è più la leggerezza di una volta ma ci sono dei problemi in più. Si può fare comunque una commedia, ma ci sono differenze tra i giovani degli anni ’80 e i giovani di oggi”. 

Tornando all’attualità, per definire meglio questo suo punto di vista sulla mutazione generazionale, Verdone ha commentato la recente notizia dell’outing di Kevin Spacey, dicendo che “House of Cards l’hanno bloccato non certo perché lui è gay, ma perché è venuto fuori quel ragazzo che ha parlato di molestie. Oggi non c’è più quella sensazione ‘mi è crollato un mito!’ perché queste cose si accettano più facilmente. All’epoca invece c’era una certa morale e un certo modo di vedere le cose, nelle conversazioni a casa di Nadia nel film si percepiva questo”.


Personaggi amabili e battute sinceramente divertenti

Carlo Verdone e Christian De Sica in Borotalco.

Dopo 35 anni la certezza è che Borotalco sia un film che ha lasciato il segno e, quando dalla platea hanno chiesto a Verdone il segreto di questo successo, egli ha dichiarato: “I personaggi erano molto amabili, avevano le loro fragilità che appartengono un po’ a tutti, avevano quel pizzico di mitomania che appartiene a tutti o almeno ai ragazzi di quel periodo, e c’erano un’infinità di battute non costruite ma vere e sincere, fatte di tempi recitativi perfetti”. Sembra che sia stato lasciato molto spazio all’improvvisazione, con “gran parte delle battute divertenti del film nate mentre stavano girando”. 

Sarà una guerra tra toscani” gli ha detto Cecchi Gori quando la Manetti & Roberts gli voleva fare causa per il titolo Borotalco, ma alla fine anche l’azienda di beni per la cura della persona si è arresa agli incassi del film, che Lucio Dalla ha riconosciuto come un omaggio al suo lavoro con grande piacere. “Ancora ricordo quando, dopo due anni da Borotalco, ero a Los Angeles a pranzo con Jack Nicholson, Angelica Houston e altre star di questo calibro, e si è avvicinato un gruppo di ragazzi romani che mi fa i complimenti per il film con Verdone. Io gli ho fatto notare la presenza di Nicholson e gli altri, ma loro mi hanno detto: 'Chi se ne importa di loro, lei è la Giorgi che ha fatto Borotalco con Verdone!' ha raccontato l’attrice divertita, aggiungendo che comunque “ancora oggi molti ragazzi postano sui social delle foto del film organizzando serate per rivederlo in tutto il mondo!”.

Un film che è invecchiato bene, o meglio, che non vuole invecchiare, ma resta un punto fermo nella storia della commedia italiana. Quando gli hanno chiesto se potrebbe esserci un sequel o un remake Verdone ha escluso l’ipotesi, ma “tra due anni forse potrei fare una serie tv, è un genere che va forte e ci ho pensato seriamente, anche De Laurentis”.

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