Castello di Monticello: il Roero come non l'avete mai visto

A pochi chilometri da Alba, nel cuore del Roero piemontese, il Castello di Monticello è una residenza privata che apre le porte delle stanze, del ristorante e della foresteria.

Il Castello di Monticello d'Alba è perfetto per pianificare una vacanza alla scoperta delle colline del Roero piemontese. © Castello di Monticello d'Alba

Arroccato sulla collina più alta del Roero, la zona del Piemonte patrimonio mondiale dell’Umanità che incanta per il suo paesaggio selvaggio e conquista per la pregiata offerta enogastronomica, il Castello di Monticello d'Alba domina il territorio dalla notte dei tempi. Sicuramente da prima dell’anno Mille, quando fu costruito dai Vescovi di Asti per difendere i confini del contado dall’invasione dei Saraceni. Sebbene il maniero di oggi sia diverso dalla fortezza militare dei tempi medioevali, il fascino che trasuda dai mattoni è antico, imponente e intimo in virtù del fatto che dal 1376 è abitato dai discendenti di quei conti Roero di Monticello che lo conquistarono liberandolo dalla tirannia di Ludovico Malabalia, un vassallo del Vescovo che terrorizzava la popolazione. Riconoscente per l’impresa, il Vescovo regalò ai salvatori il feudo che ancora oggi chiamano "casa".

Dell’originale fortezza restano le 3 torri, di pianta e dimensioni diverse l'una dall'altra - quadrata, rotonda e ottagonale - e la struttura medievale esterna, dal momento che, in occasione del matrimonio tra il Vicerè di Sardegna Francesco Gennaro e Paola del Carretto di Gorzegno celebrato nel 1787, il castello fu trasformato in piacevole ed elegante dimora signorile di campagna. Vennero riempiti i fossati, il ponte levatoio cedette il passo a uno scalone in pietra e le stanze vennero decorate secondo il gusto settecentesco. Ambienti da vivere e riscoprire.

Vivere al castello: "una sorpresa ogni giorno"

La contessa Elisa Ricardi di Netro in una delle stanze private del Castello di Monticello d'Alba © Giulia Vola

Quando la contessa Elisa Ricardi di Netro sposò il conte Aimone Roero di Monticello, il Castello diventò la sua casa. "La prima cosa che ho portato è stato il forno a microonde, l'ultima il wifii" racconta divertita mentre accarezza il pelo lungo di Jerome, il levriero irlandese che insieme a Cedric, il fox terrier, sono i fedeli compagni di famiglia. La base è a Torino ma nel fine settimana e nelle vacanze, Elisa e Aimone insieme alle loro figlie Lucrezia (12 anni), Domitilla, (12) e la piccola Clotilde di tre anni e mezzo, si trasferiscono al Castello, in quelle stanze del primo piano che sono diventate la loro casa a tutti gli effetti. La cucina è quella di un tempo, con le vecchie pentole in rame appese, il vecchio potager e il forno a legna. I bagni pure. Il salotto è scaldato dall'antico camino. 

Un anno dopo l'altro l'amore per quelle mura, per quel paesaggio che "regala una sorpresa ogni giorno" e per quelle tradizioni ormai millenarie l'ha conquistata, tanto da farle venire voglia di condividerlo con il territorio prima e con i forestieri poi. Detto fatto: "Armata di pazienza, fantasia e diplomazia" la contessa ha pianificato le ristrutturazioni necessarie ad aprire al pubblico il Castello e a rendere la magione una foresteria dotata di ristorante per accogliere i turisti.

Il calendario degli eventi si è riempito sotto i suoi occhi, animando le vecchie mura di arte, vecchie leggende "tipo quella del fantasma della giovane Chiara che si dice suoni la campana attigua alla cappella da quando si suicidò per non aver potuto sposare un soldato francese di cui si era innamorata", rievocazioni storiche di quell'assedio del 1300, spettacoli nel teatrino "restaurato da mio marito, l'anima manuale del Castello", cene imbandite alla vecchia maniera e favole narrate davanti al fuoco del camino. Il tutto impregnato di quell'amore "intimo e privato che proviamo per queste mura e che condividiamo con i visitatori".

Mangiare al Castello: il ristorante dei Conti Roero

Il ristorante Conti Roero, ai piedi del Castello, prepara i piatti a chilometro 0. © Castello di Monticello d'Alba

Ai piedi del Castello medievale di Monticello d’Alba, il ristorante dei Conti Roero è perfetto per degustare il meglio della tradizione enogastronomica del territorio in un ambiente suggestivo suddiviso in diverse sale affacciate alle colline tappezzate da vigne e noccioli. Le ricette, sapientemente preparate dalla chef Loredana De Stefani, sono a chilometri zero e sui tavoli con le tovaglie a quadretti, sotto soffitti a volta, arrivano i risotti alle ortiche, i ravioli del plin, i tajarin al tartufo bianco, il tonno di coniglio, l'arrosto con le nocciole e la lingua in bagnetto verde, tanto per far qualche esempio. 

Visite al Castello: dalle cantine ai soffitti affrescati

La Galleria di Diana Cacciatrice, un esempio di Settecento piemontese. © Castello di Monticello d'Alba

La visita al Castello di Monticello d'Alba inizia salendo i gradini dello scalone d'onore in pietra che introduce alla sala delle Armi dov'è conservata una collezione di diverse epoche, e all'attigua Cappella votata a Santa Barbara. Prosegue nelle cantine da cui partono passaggi segreti - uno dei quali, riaperto durante la Seconda Guerra Mondiale, attraversa la collina - e piccole stanze - tra cui l'antica prigione e il restaurato teatrino settecentesco che ospita spettacoli. Al piano superiore si visita la Sala dei Quadri che mostra i ritratti della famiglia dei Roero e gli stemmi delle mogli dei maschi primogeniti della famiglia; la Sala del Biliardo sede anche dell'archivio di famiglia nonché dell'albero genealogico e la Galleria di Diana Cacciatrice, decorata alla maniera del Settecento piemontese che sfoggia arredi preziosi, foto di famiglia e tessuti d'epoca. Infine si accede al cortile all'altezza del primo piano rialzato, che mostra l'antica struttura trecentesca del Castello. 

Dormire al Castello: suites e arredi d'epoca

La foresteria del Castello mette a disposizione 9 suites arredate con i mobili del Castello. © Castello di Monticello d'Alba

Dai vecchi fienili e dalle proprietà che erano dei fattori, sono state recuperate dieci suites tutte diverse tra loro, arredate con alcuni mobili presi dal castello e attrezzate dei più moderni confort - presto saranno anche bike-friendly - per soggiorni alla scoperta non solo del Castello e del suo parco ma anche della natura e dei territori del Roero e delle Langhe, dichiarati patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco.

Appuntamento al Castello: il calendario delle attività

Il calendario del Castello è ricco di eventi, rievocazioni storiche e spettacoli per tutte le età. © Castello di Monticello d'Alba
+-

Dalle donne di Casa Roero che si raccontano in occasione della festa delle donne, alle leggende del Castello; dalla caccia al tesoro nel Parco per bambini in occasione del ponte Pasquale alle degustazioni di vini e tartufi, passando per concerti, mostre, spettacoli nel teatrino dei burattini, paurose notti al Castello nella notte di Halloween e suggestive cene natalizie secondo l'antica tradizione oltre che numerose favole narrate da Babbo Natale in persona, il calendario delle attività propone diversi appuntamenti per grandi e piccini.

Il teatro dei burattini

L'antico teatrino dei burattini rivive negli spettacoli. © Castello di Monticello d'Alba

Recuperato in una delle stanze delle cantine del Castello di Monticello d'Alba, il teatrino Settecentesco si anima con gli spettacoli che portano in scena burattini (anche loro originali) in spettacoli a misura di bambini. 

Il parco del Castello: passeggiate da Re

Il parco del Castello regala tranquille passeggiate in mezzo alla natura. © Castello di Monticello d'Alba

Quello del Castello di Monticello d'Alba è un bellissimo esempio di parco romantico, anche in virtù delle trasformazioni che nel 1827 Xaverio Kurten - già noto per la rivisitazione del Parco Reale di Racconigi - applicò alla natura intorno alla collina. Oggi regala meravigliose passeggiate all'ombra di cedri del Libano, carpini, ulivi, palme, tigli, tassi, pini e molto altro, lungo sentieri sinuosi, specchi d'acqua dalle forme originali e i profumi della natura.  

Il Roero: una zona da scoprire

Vigneti, tartufi, noccioli e molto altro: la zona del Roero è tutta da scoprire. © Castello di Monticello d'Alba

Dichiarato nel 2014 Patrimonio mondiale dell'Umanità dall'Unesco, la zona del Roero e delle Langhe è un concentrato di natura, gusto e tradizioni. A nord ovest di Cuneo, la zona del Roero, meno battuta dai tradizionali itinerari turistici, vanta un'ecosistema ancora vergine e selvaggio, tempestato di colline ricoperte di boschi, vigneti che regalano alcuni tra i migliori vini d'Italia e noccioleti (per intenderci, la Nutella Ferrero viene prodotta a pochi chilometri) in un susseguirsi di rocche, dirupi, santuari, monasteri e castelli da scoprire a piedi o in bici. Per una vacanza all'insegna dell'enogastronomia, delle antiche tradizioni storiche, dello sport e della natura, il Roero è la vostra destinazione e il Castello di Monticello il punto di partenza. 

Festa a Castello

Il Castello è una location ideale per organizzare matrimoni intimi, convegni e feste private. © Castello di Monticello d'Alba

Il Castello di Monticello d'Alba e il suo Parco sono una location perfetta per organizzare feste, convegni e piccoli ricevimenti. Da settembre 2017 sarà possibile anche celebrare matrimoni civili nel parco, una cornice romantica e aulica perfetta per suggellare l'eterno amore. 

Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Castello di Monticello: il Roero come non l'avete mai visto » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.