Allarme sushi: intossicazione a Milano

La sindrome sgombroide, stando ai dati dei Nas, è in aumento. Ultimi casi di intossicazione da sushi a Milano, ma evitarla è possibile. 

Mal di sushi: un nome divertente che nasconde un disturbo fastidioso per la salute.


Mal di sushi a Milano: non è questione di patiti di pesce crudo, ma del nome con cui è stata ribattezzata la sindrome sgombroide, causata da tonno o altro pesce azzurro contaminati. I sintomi sono nausea, mal di testa, arrossamenti e anche edema, con rischio di soffocamento. I Nas di Milano (i Nuclei anti-sofisticazione che vigilano sulla qualità del cibo che consumiamo) continuano a ricevere denunce per sospette intossicazioni. L’episodio più recente, riporta La Repubblica, lo scorso 29 settembre in un ristorante di via Marostica, quando ad essere ricoverati sono stati proprio quattro medici, che dopo aver mangiato tonno, hanno subito accusato e riconosciuto i sintomi.

Ormai, infatti, i casi sono così frequenti che i sanitari di guardia ai pronto soccorso del capoluogo sanno riconoscere subito i casi di intossicazione e sono loro stessi a segnalarli alle autorità. Ecco quindi il moltiplicarsi dei controlli, purtroppo spesso con esiti negativi (per la nostra salute). A risultare a rischio, a causa della modalità di conservazione di tonno e altri pesci di specie affini sono così stati, solo nell’ultimo mese, un bar che serviva tonno scottato e diversi all-you-can-eat di sushi.

A creare tanti problemi, una serie di batteri istaminogeni che, se ingeriti in grosse quantità, causano la famosa sindrome sgombroide, con relativa reazione allergica. Tre i motivi di preoccupazione per gli esperti: il primo l’ampia varietà di pesce coinvolto (dallo sgombro al tonno, poi sardine e alici, palamita e aringhe); secondo, il fatto che il batterio non apporta modifiche organolettiche nel prodotto. Ovvero, non sarà il cattivo odore a metterci in guardia, né l’aspetto di pesce poco fresco. Il terzo motivo? L’errore è credere che a fare male sia il pesce crudo: in questo particolare caso, non è la mancata cottura il problema, ma la sua cattiva conservazione, perché l'istamina e i suoi derivati non vengono eliminati se si cuoce o si congela il prodotto. La sindrome si cura facilmente con antistaminici ed eventualmente cortisone. Ma è meglio prevenire che curare. Come? Cercando di consumare pesce solo in luoghi che mostrano un ottimo grado di igiene, fidati e sicuri. Oppure, nel dubbio, potete preparare il sushi in casa con i nostri consigli.

Copyright foto: Narong Jongsirikul / 123RF
Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Allarme sushi: intossicazione a Milano » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.