Alda Merini: (anche) un doodle per ricordare la poetessa

Il 21 marzo 1931 nasceva Alda Merini, poestessa e aforista che incastrò in versi genio e sregolatezza. Google la ricorda con un doodle, a Milano appuntamento alla Casa Museo in Via Magolfa. 

Alda Merini è scomparsa il 1 novembre 2009, oggi compirebbe 85 anni.


Alda Merini: al collo un filo di perle, con sé penna e taccuino, intorno la sua Milano dei Navigli. Eccola, la poetessa e aforista italiana celebrata con un doodle di Google firmato dalla grafica Alyssa Winas nel giorno in cui avrebbe compiuto 85 anni: “Sono nata il 21 a primavera/ ma non sapevo che nascere folle/ aprire le zolle/ potesse scatenar tempesta” scriveva lei, il genio e la sregolatezza fatti donna che verrà ricordata anche alle 19, presso la Casa Museo in Via Magolfa a Milano. 

Scomparsa il 1 novembre 2009, Alda Merini nacque in una famiglia modesta, fu una “ragazza sensibile e dal carattere malinconico, piuttosto isolata e poco compresa dai suoi genitori ma molto brava ai corsi elementari: ... perché lo studio fu sempre una mia parte vitale”, disse di sé da adulta, in una nota autobiografica. Il fuoco della scrittura la investì che ancora era un’adolescente, quando scoprì anche quell’inquietudine e quella depressione che, per la prima volta a 16 anni, la condannarono a scontare alcuni mesi in un ospedale psichiatrico.

Google ricorda Alda Merini un doodle della grafica Alyssa Winas.

Esperienze che non mortificarono Alda Merini e il torrente di parole che aveva dentro: ha solo 22 anni quando pubblica il suo primo volume in versi, La presenza di Orfeo, pagine cariche di quell’erotismo mistico, quella tensione e quel bisogno d’amore e quel rapporto controverso con l’amore e gli uomini che Alda Merini riverserà in tutte le sue poesie. A incoraggiare il suo talento ci sono (tra gli altri) anche Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo.     

Un talento impresso non solo con l’inchiostro nelle pagine dei suoi versi ma anche con l'inconfondibile e inseparabile rossetto rosso, su quel “muro degli angeli” della camera da letto nella sua casa milanese (tutt’ora visibile) dove Alda Merini lasciava tracce indelebili: numeri di telefono e sospiri negli anni mescolati alle impronte degli amici artisti. Segni che vale la pena vedere per cercare un pezzo di quel genio con il rossetto che, avvolta dal fumo delle sigarette che fumava senza tregua, ha ancora molto da dire a chiunque abbia voglia di ascoltarla. 

Copyright foto: Kika Press
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