Martin Scorsese e l’Italia, una storia d’amore infinita

Martin Scorsese e l’Italia: un binomio indissolubile che ha marcato quasi tutta la carriera cinematografica del grande maestro, sempre pronto a rivendicare sui suoi lavori le amatissime origini siciliane.



Martin Scorsese ha sempre avuto un ottimo rapporto con l'Italia, facendo dell'italianità il suo cavallo di battaglia in numerosi capolavori.


Martin Scorsese: l’amatissima Little Italy e i primi esordi


Martin Scorsese e l’Italia è da sempre stato, nell’immaginario cinematografico internazionale, un legame fruttuoso ed eccezionale che, sulla scia di numerosissimi altri maestri italoamericani, ha contribuito a perpetuare la tendenza a rappresentare con inedito successo gli elementi culturali fondanti del Bel Paese nei capolavori del cinema statunitense.

Scorsese nasce proprio nel quartiere newyorkese di Little Italy da una famiglia di immigrati siciliani che, dopo aver subìto le pesanti angherie razziste riservate ai movimenti di massa italiani dell’epoca e dopo un periodo particolarmente difficile caratterizzato da ristrettezze economiche, riescono a garantire al figlio una vita dignitosa fatta di agi e istruzione. Il giovane Martin, asmatico avido osservatore, rinuncia agli studi seminaristici per dedicarsi esclusivamente al montaggio di immagini di paesaggi e storie che egli stesso scorge dalla finestra della sua stanza: il grigio paesaggio urbano del suo quartiere animato dalla mescolanza dei diversi accenti italiani, lo stile di vita italoamericano desideroso di preservare le radici di un’Italia lontana oltreoceano e la violenza delle piccole gang della zona, sono gli elementi più importanti che Scorsese descrive nelle sue prime rappresentazioni e che accompagneranno i suoi lavori per tutto il corso della sua fecondissima carriera.

Quando il successo in campo cinematografico poi gli sorride, il regista decide di intraprendere una serie di importanti collaborazioni con attori prestigiosi del calibro di Robert De Niro  e Leonardo DiCaprio, che condividono con lui le origini italiane. Il suo nome si lega, così, alla fortuna serie di registi italoamericani - da Frank Capra, Francis Ford Coppola, Brian de Palma, Michael Cimino fino al più recente Quentin Tarantino -, che danno un’impronta simbolica al cinema americano, con la realizzazione di cult movie che ancora oggi sono visti e apprezzati.

Una mostra a Parigi dedicata alla vita e alla carriera di Martin Scorsese

La vita e la carriera del grande regista sono oggetto di una formidabile mostra dedicata al grande cineasta, la prima retrospettiva su Scorsese mai realizzata, alla Cinémathèque di Parigi che, dopo una minuziosa ricerca negli archivi del regista, ha voluto rendere omaggio a quest’importante personaggio del mondo della settima arte con l’esposizione di cimeli, spezzoni significativi dei suoi più grandi film, immagini e schizzi dello stesso Scorsese (che disegnava ancora su carta le sequenze più importanti delle suoi lavori). Una mostra appassionata, dunque, per i fan del regista che affluiscono numerosi ogni settimana, riempendo le sale dedicate alla mostra.

L’esposizione, organizzata minuziosamente secondo percorsi tematici, presenta i capolavori del cinema di Scorsese come Toro Scatenato che riprende sapientemente - attraverso riferimenti dal mondo cattolico - il tema religioso, una costante importante nell’infanzia e nell’educazione del regista; Quei bravi ragazzi, con uno straordinario Joe Pesci, Ray Liotta e Robert De Niro e con la significativa collaborazione della vera madre di Scorsese, Catherine, nelle vesti della premurosa mamma siciliana che con amore e dedizione prepara pasti fastosi ai suoi figli riuniti a tavola. Per finire, il cult movie Taxi Driver che rappresenta una Grande Mela in cui aleggia un’atmosfera cupa e quasi distopica e che ha fatto guadagnare a De Niro la fama di uno dei grandi interpreti del cinema americano.

Martin Scorsese rivendica orgogliosamente soprattutto le origini siciliane, dichiarando in numerose interviste, che la sua vita e il suo lavoro non possono essere scissi da ciò che la sua famiglia e il suo stile di vita italoamericano hanno rappresentato: “Mi sento ancora come un siciliano in America, non posso scordare le origini operaie della mia famiglia” ha dichiarato il regista, che ne ha fatto il suo cavallo di battaglia facendogli guadagnare il posto di uno dei più grandi cineasti a livello internazionale.

Copyright Foto: Kika Press
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