Digrignare i denti: cause e sintomi
Il digrignare i denti, chiamato anche con il termine specifico di bruxismo, è un problema sia notturno che diurno che colpisce circa il 5% della popolazione. Esso si manifesta con la chiusura involontaria ed eccessiva del morso, durante il sonno. Quali le cause e i fattori scatenanti? Quali i rimedi?
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Definizione
La contrazione muscolare involontaria della mascella è all’origine del digrignare i denti, i quali mettono a contatto la mascella superiore e inferiore e producendo dei movimenti, degli sfregamenti veri e propri, dei denti gli uni sugl’altri. Un movimento dei denti, questo, che normalmente non avviene durante la deglutizione o la masticazione. Il problema è solitamente temporaneo, ma se prolungato nel tempo può determinare la necessità di cure terapeutiche che evitino alcune complicazioni da esso derivate. Nell’infanzia questo disturbo ha la funzione di rimuovere i denti da latte, ma in età adulta, non fa altro che rovinare lo smalto dei denti, produrre dolore vertebrale e, nei casi più gravi, portare al blocco della mandibola.
Cause
L’atto del digrignare i denti è essenzialmente correlato a stress psicologico o ad una sindrome ansiogena, ma ciò non esclude anche la causa di un allineamento sbagliato delle due mascelle. Il dormire sulla schiena o periodi di insonnia, di veglia durante la fase di sonno leggero (l’espressione più importante del disturbo) partecipano anche all’insorgere del bruxismo.
Fattori di rischio
Il digrignare i denti di notte è un disturbo che colpisce uomini e donne e colpisce tra il 6/8% degli adulti, il 14% dei bambini e il 10/12% degli adolescenti. La fascia di età più colpita è quella tra i 20 e i 50 anni, con tendenza a diminuire con l’avanzare dell’età.
Sintomi
I digrignare i denti è spesso associato a mal di testa, dolori e strofinamento delle mascelle, affaticamento muscolare e delle guance, sensibilità ai denti (sensibilità al freddo, al caldo e alla pressione).
Complicazioni
Se cronico e non trattato, il digrignamento dei denti può causare un usura prematura dei denti legata alla scomparsa progressiva dello smalto, l’aumento della sensibilità al freddo e l’aumento del rischio di frattura dei denti, come anche problemi di articolazione e una maggiore mobilità dei denti, che può causare a sua volta il loro allentamento, e il rischio, nei casi più gravi, della perdita di uno o più denti.
Cura
Il digrignare i denti di notte non è molto spesso identificato dal paziente, e questo, può ritardarne la diagnosi e la terapia. Il trattamento del bruxismo si basa sull’installazione di un apparecchio detto bite, per proteggere l’usura dei denti, accompagnato dalla prescrizione di miorilassanti e ansiolitici, così come tecniche di rilassamento se esso è associato a un disturbo dell’ansia. Per la terapia può essere contemplata anche la posa di una protesi parziale in caso i denti siano usurati precocemente, il che tende a creare una situazione invalidante. Anche della vernice e un gel al fluoro costituiscono dei metodi mirati ad alleviare la sensibilità dentaria, causata dall’usura dello smalto. Se il problema persiste e si sospetta della causa, è bene chiedere un consulto medico ad uno o più medici specialisti: otorinolaringoiatra, medico del sonno, fisioterapista, chiropratico o osteopata.
Consiglio
Si consiglia, in caso del continuo digrignare i denti, di consultare il proprio dentista, al fine di favorire una cura precoce del disturbo.
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