Tri test: cos'è e a cosa serve il triplo test?
Il tri test è un test di screening prenatale che può essere effettuato fino alla 18esima settimana di gravidanza. Ecco cos'è, quando farlo e a cosa serve il triplo test.
Il tri test rientra tra gli esami di screening prenatale e si effettua, preferibilmente tra le 15 e le 18 settimane di gravidanza. Proprio come il duo test non è un esame diagnostico e dunque i suoi risultati forniscono solo ed esclusivamente una stima delle probabilità che il feto possa essere affetto da anomalie cromosomiche. Ecco come funziona e quando farlo.
Tri test in gravidanza: come si fa?
Il tri test in gravidanza consta di un prelievo di sangue che permette di individuare, in laboratorio, la presenza di tre sostanze nel sangue materno che sono l'alfafetoproteina (o AFP), l'estriolo non coniugato e la gonadotropina corionica. Lo scopo dell'analisi di queste sostanze - che vengono valutate accanto ad altri parametri come l'età, il peso e l'eventuale condizione di fumatrice della futura mamma - è quella di identificare, tramite il confronto con i parametri di riferimento, una stima delle probabilità che il feto sia affetto da anomalie cromosomiche (come la trisomia 21, vale a dire la Sindrome di Down) o da difetti del tubo neurale.
Tri test, quando si fa?
Il Tri test è attendibile per la valutazione del rischio che il feto sia affetto, per esempio, dalla Sindrome di Down è pari al 60% circa (contro il 90% di affidabilità sulle previsioni del duo test e il 99% di affidabilità del test del DNA fetale) ma il tri test in gravidanza è comunque consigliato quando mancano i tempi utili per sottoporsi al cosiddetto test combinato. Il tritest, infatti, si esegue normalmente tra la 15esima e la 18esima settimana di gravidanza mentre l'esecuzione del duo test è consigliata tra l'11esima e la 14esima settimana di gravidanza.