Latte di suocera: il liquore dal gusto che "scotta"

Il latte di suocera è un liquore dalla gradazione molto alta. Scopriamo insieme l’origine del suo originalissimo nome e la sua preparazione.
 

Il latte di suocera, contrariamente a quel che il suo nome facci pensare, del latte non ha nulla. Si tratta infatti di un liquore dalla gradazione molto alta. Il suo nome gioca sul tipico cliché della suocera fastidiosa, quindi si associa il tradizionale bruciore che si avverte in gola dopo averlo ingerito a questa figura familiare. Vediamo insieme come si prepara e la sua gradazione alcolica.
 

Come si prepara il latte di suocera

Le sue origini lo vogliono un liquore “casalingo”: pare infatti che la sua preparazione trovi le sue radici in una locanda in cui, a metà del 1800, il proprietario Bortolo Zanin si divertiva a servire ai suoi clienti distillati fatti in casa. Con il trascorrere del tempo i liquori di Zanin lo resero celebre, al punto che agli inizi del secolo successivo, l’uomo divenne ufficialmente produttore del latte di suocera, che spopolò in Lombardia e in Veneto. Ma in cosa consiste la sua preparazione? Questo liquore secco, dal colore ambrato e dall’aroma fruttato che a tratti ricorda il cacao è composto da più di cento erbe e bacche alpine. Viene creato un distillato he in seguito viene lavorato e miscelato con alcol. Dopo diversi processi di lavorazione (tra i quali l’estrazione a freddo) la bevanda viene affinata per circa quattro mesi in botti di rovere.
 

Gradazione del latte di suocera

Per quanto riguarda la sua gradazione alcolica, l’abbiamo già detto, questo liquore risulta tra i più alcolici in commercio. Con i suoi ben 75% di Vol. il latte di suocera risulta infatti un distillato ideale per la preparazione di cocktail alla moda. In particolare, la sua gradazione alcolica lo rende perfetto per i cocktail flambé (quelli da incendiare, per intenderci). Il suo sapore forte, deciso e “focoso” va naturalmente gustato con moderazione, esattamente come la suocera. Cin cin!