Nomi biblici femminili: elenco e significato
I nomi biblici femminili sono ricchi di significato e si distinguono per originalità e rarità. Ecco un elenco destinato ai futuri genitori a caccia di consigli.
Rachele e Miriam sono tra i più comuni ma, in realtà, i nomi femminili biblici sono molto (molto) più numerosi. Dalle pagine dei testi sacri, infatti, arrivano anche utilissimi consigli di onomastica pronti a rispondere alle esigenze dei genitori alla ricerca del giusto compromesso tra rarità e classico (e anche a quelli che non vogliono "cedere" alle mode e alle tendenze dominanti): ecco i nomi femminili più particolari della Bibbia.
Nomi Bibbia femminili: i più originali
Tra le molte possibili "palme d’oro all’originalità", un plauso particolare va ad Abigail che, nell’Antico Testamento, è il nome della moglie del re Davide e rimanda a una persona servizievole (anche se il suo significato letterale è “Dio, mio padre, è gioia”). Destinato a far la gioia degli amanti dell’originalità, poi, anche Agar che - utilizzato nell’Antico Testamento per la schiava egizia concubina di Abramo e madre di Ismaele - letteralmente significa “la fuggitiva”. Con qualche buon auspicio in più nel suo significato letterale, infine, ecco Cleofe che - rarissimo proprio come gli altri due nomi femminili ispirati dalle pagine della Bibbia - deriva dal greco e, originariamente solo maschile, significa “gloria, fama”.
Nomi biblici femminili e significato: i più chic
Ma anche senza eccessi di originalità, tra i nomi biblici femminili esistono moltissimi (e validissimi) suggerimenti di onomastica dotati - tra l’altro - di un significato importante. Ecco, così, per esempio Giuditta (letteralmente, in ebraico, “colei che deve essere lodata”), Dalia (nome augurale di buona vita nonché sinonimo di bellezza), Rebecca (sempre dall’ebraico, “colei che avvince con le sue grazie"), Edna (che deriva dal termine ebraico che significa “piacere” o “delizia” e condivide la radice con Eden) o, ancora, Zara che, tra i nomi biblici femminili più rari, significa “alba” ed è un buon auspicio rispetto ai nuovi inizi.