Contrazioni, come riconoscerle (e stimolarle)
Come riconoscere le contrazioni? Come stimolare quelle del parto se tardano ad arrivare? Ecco qualche consiglio utile in gravidanza.
A partire dal quarto mese di gravidanza, le contrazioni sono all’ordine del giorno e le gestanti sperimentano (loro malgrado) tutte le diverse tipologie da quelle di Braxton-Hicks (o “false contrazioni” che si manifestano, qualche volta, già a partire dal quarto mese) fino a quelle uterine che, se sono regolari, segnano l’inizio del travaglio. Ecco come riconoscerle e come stimolarle.
Come sono le contrazioni?
Le contrazioni “da parto” sono quelle che, nei parti naturali, segnano l’inizio del travaglio, vale a dire della preparazione per la finale fase espulsiva. Queste si distinguono da quelle preparatorie per la loro regolarità (generalmente durano circa un minuto e si presentano ogni cinque minuti) e per il fatto di essere più dolorose rispetto alle precedenti. Tra queste e il periodo espulsivo, poi, il dolore delle contrazioni sembra interrompersi - o comunque ridimensionarsi - momentaneamente nella fase, cosiddetta, di “latenza” che può durare fino a trenta minuti ed è fisiologicamente indispensabile per preparare il corpo della donna alla fase finale che inizia con i premiti, vale a dire il naturale - e impellente - desiderio di spingere.
Come stimolare le contrazioni?
Se, però, le contrazioni del parto non sembrano arrivare mai e l’impazienza inizia a farsi sentire, esistono vari suggerimenti - più o meno validi e più o meno “scientifici” - per stimolarle. Il primo è quello più noto e suggerisce di camminare, camminare e ancora camminare perché la moderata attività fisica può favorire l’inizio del travaglio (oltre ad avere immediate ripercussioni positive sull’umore). Per le più “pigre” anche i bagni e le docce calde possono essere un toccasana per allentare la tensione (anche quella delle pareti dell’utero) e stimolare le contrazioni (specialmente quando il travaglio è già iniziato). Tra le possibilità mediche per stimolare le contrazioni del parto, invece, ci sono lo scollamento delle membrane (che consta nel distacco, fatto dal medico con un dito inserito nella cervice, della sacca amniotica dall’utero) o la rottura delle membrane che si può praticare a fronte di una dilatazione della cervice e prevede la rottura manuale del sacco amniotico.
Per saperne di più: La gravidanza settimana per settimana